sabato 22 dicembre 2012

2002 - 2012: dieci anni senza Joe Strummer



Sono passati esattamente dieci anni da quel fatidico giorno di dicembre.

Tornava a casa dopo una passeggiata con il cane, Joe Strummer, quando il suo cuore malandato (da anni di eccessi punk e per una malformazione congenita che forse non sapeva neppure di avere) lo abbandonò...

Sono trascorsi dieci anni senza il leggendario cantante/chitarrista dei Clash, icona del punk politicizzato e faro per più di una generazione.

Chi ha conosciuto Joe Strummer lo descrive come una persona appassionata, con una visione e degli ideali.

Chi, come molti di noi, lo ha conosciuto solo attraverso i Clash, le sue canzoni, l'energia che ci metteva, l'attitudine rivoluzionaria, il tratto umano, la disponibilità nei confronti dei fan, ha avvertito forte la sensazione di avere perso un fratello maggiore, un amico.

Con i Clash Joe Strummer ci ha insegnato a trasformare la rabbia e la frustrazione in qualcosa di positivo, a prendere il controllo delle nostre vite, a fare qualsiasi cosa che ci potesse appassionare: una fanzine, una trasmissione radio, organizzare concerti oppure imbracciare gli strumenti e mettere su una rock'n'roll band...

E' stato un vulcano, Joe. Non solo con i Clash, ma anche prima quando faceva parte della comunità degli squatter londinesi e suonava con i 101'ers. E pure dopo.

I Mescaleros, la sua ultima band, erano in piena attività al momento della sua morte. Avevano tenuto un concerto nemmeno un mese prima e stavano lavorando al disco nuovo.

Nel concerto precedente, tenuto a Londra il 15 novembre 2002, si unì per i bis pure Mick Jones. A quanto pare fu Strummer a scovarlo in mezzo al pubblico, a "costringerlo" a salire sul palco e imbracciare la chitarra per "Bankrobber", "White Riot" e "London's Burning". Era nel suo stile. E quel ricongiungimento tardivo - le due anime principali dei Clash non suonavano assieme su un palco dal lontano 1983 - una sorta di abbraccio, di saluto...

In un mondo, non soltanto musicale, che manca sempre di più di figure di riferimento pesa l'assenza di una persona come Joe Strummer.

In questi giorni sono in tanti a ricordarlo.
A Londra, alla Subway Gallery (piccola ma attivissima galleria d'arte che si trova proprio nella Joe Strummer Subway ad Edgware Road) è allestita - fino a oggi, giorno del decimo anniversario della morte - una mostra con fotografie di Joe quando ancora si faceva chiamare Woody, viveva negli squat londinesi e suonava R&B con i 101'ers.

Sono immagini tratte dal bellissimo volume fotografico "A Permanent Record" di Julian Yewdall, di cui potete leggere più approfonditamente qui

Un libro che racconta come il figlio di un diplomatico di Sua Maestà, prima di diventare una rockstar internazionale e una figura di riferimento per la comunità punk mondiale, fosse parte integrante del movimento antagonista londinese.

Quell'attitudine antagonista, quel suo spirito libertario e comunitario, il terzomondismo, l'attenzione verso gli altri e verso gli ultimi, non erano solo vuota retorica. Erano parte di un modo di essere.
Ecco perchè, oltre al musicista Joe Strummer, dieci anni dopo, a mancarci è soprattutto l'amico ideale, il compagno di mille battaglie, un riferimento prezioso.
L'uomo, oltre che il mito.

1 commento:

robdarroch ha detto...

"A Permanent Record", il bellissimo volume fotografico di Julian Yewdall può essere acquistato in Italia su Amazon: http://www.amazon.it/Permanent-Record-Strummer-101ers-Rockabilly/dp/0957328605/ref=sr_1_fkmr0_1?ie=UTF8&qid=1356138028&sr=8-1-fkmr0