giovedì 30 ottobre 2008

L’Onda degli studenti a Reggio Calabria


Era da tanto che non andavo ad una manifestazione.
Oggi ho deciso di “infiltrarmi” tra i ragazzi delle scuole medie che protestavano contro il decreto Gelmini e, più in generale, contro una visione della scuola intesa come una palla al piede per i conti pubblici e non come la fabbrica del sapere e delle idee. Come la risorsa strategica per il futuro del Paese.

Non ero a Roma, bensì a Reggio Calabria: periferia dell’impero, lembo dell’estremo Sud perennemente dimenticato dai governi di ogni colore e che quindi ha risposto per anni con l’apatia e il disimpegno. Oggi non era così.

Oggi c’era l’entusiasmo anche un po’ naif degli adolescenti, la voglia di sentirsi protagonisti per un giorno (in una società che condanna i giovani ad essere eterni teenager), l’allegria di chi ha marinato la scuola con un buon motivo e - anche se non in tutti gli studenti - il desiderio di essere parte attiva di un processo di democrazia diretta in cui si rivendicano i propri diritti.

“E’ un bel segnale” mi dice Nando Primerano, docente di un liceo cittadino, impegnato nel sindacato di base e nella politica dal basso. “Dopo anni di silenzio questa città si è risvegliata. Potrebbe essere l’inizio di un qualcosa di più grande. E per la prima volta sembra che anche gli studenti universitari si siano aggregati al movimento”.

Un giudizio analogo lo dà anche Fabio Cuzzola, insegnante di lettere e scrittore (suoi i due bei volumi “Cinque anarchici del Sud” e “Reggio 1970”). Un professore giovane, con in testa la missione dell’educatore: “Ripartiamo dopo anni di deserto culturale. Questi ragazzi, figli della degenerazione televisiva dell’era berlusconiana, si sono svegliati e hanno deciso di scendere in piazza. Non è un segnale di poco conto. Certo, è molto diverso dagli anni ’60 e ’70, ma bisogna considerare che questi ragazzi non hanno gli strumenti politici e culturali per interpretare il reale che avevano i loro coetanei di tre o quattro decenni fa. Però è un’Onda positiva, un momento dal quale ripartire per costruire percorsi di democrazia e pace”.

Una manifestazione pacifica, allegra, colorata. Senza alcun momento di tensione.
Molti gli slogan urlati durante il corteo. Tra i tanti sberleffi alla Gelmini e a Berlusconi, qualche coro da stadio e anche una presa di distanza dalle strumentalizzazioni politiche: “Né rosso, né nero: libero pensiero”.
Niente di rivoluzionario. Ma forse il primo timido segnale di un’inversione di tendenza dall’apatia e dall’immobilismo.

lunedì 27 ottobre 2008

Jim Basnight & The Moberlys

E' on-line su Freak Out il mio speciale su una leggenda del power-pop: Jim Basnight.

Un articolo che, attraverso le tappe di una discografia alquanto frammentata, riscostruisce l'intera carriera, da solo e con i Moberlys, del musicista americano.
Per leggerlo basta cliccare qui:

sabato 25 ottobre 2008

Ascoltati questa settimana


BLUES MAGOOS "Electric Comic Book", Q65 "Revolution", THE DOORS "Strange Days", BLUES MAGOOS "Psychedelic Lollipop", LOVE "Love", THE OPEN MIND "The Open Mind", JEFFERSON AIRPLANE "Crown of Creation", SEX PISTOLS "Never Mind The Bollocks", STIFF LITTLE FINGERS "Inflammable Material", THE BOYS "The Boys", THE A-10 "Down In The Late 80's", MOTORAMA "Psychotronic Is The Beat!" (vynil edition), DEVO "Q: Are We Not Men? A: We Are Devo", BEVIS FROND "Miasma", EFFERVESCENT ELEPHANTS "Something To Say", CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL "Bayou Country", DR. JOHN "Gris Gris", GANG OF FOUR "Entertainment!", KING KHAN & HIS SHRINES "Mr. Supernatural", DOME LA MUERTE & THE DIGGERS "S/t", OS MUTANTES "Mutantes", BLONDIE "Parallel Lines", WILD BILLY CHILDISH & TMOBE "Thatcher's Children"...

mercoledì 22 ottobre 2008

Frase del mese



"Bella donna, ma che tariffe!"

(Sabina Guzzanti, a proposito del ministro Mara Carfagna che le ha chiesto un risarcimento milionario per il suo intervento/attacco a Piazza Navona)

martedì 21 ottobre 2008

Addio a Vittorio Foa



Se n'è andato ieri alla veneranda età di 98 anni uno dei padri della Repubblica e una delle ultime voci di una Sinistra indipendente e fiera: Vittorio Foa.

Un ragazzo di 98 anni, lucido, brillante.

Antifascista militante, trascorse 8 anni nelle carceri di regime.
Uscito dal carcere nel 1943, entrò nel Partito d'Azione e si unì alla Resistenza.
Una volta caduto il fascismo e finita la guerra, fu eletto all'Assemblea costituente: un'esperienza che ricordava sempre: "gli scontri tra noi (comunisti, socialisti, democristiani e liberali) erano aspri, però al momento di decidere le regole comuni tutto si chetava".

Era, la sua, una generazione che - avendo vissuto il fascismo e fatto la Resistenza - guardava al bene del Paese come interesse supremo.
Le piccole beghe, la politica di piccolo cabotaggio - ciò a cui tristemente assistiamo oggi, anche a sinistra - non apparteneva loro.

Per questo e per tutta la sua successiva esperienza umana, politica e professionale, Vittorio Foa rimane un faro.
Non solo per chi è di sinistra, ma per ogni sincero democratico che si riconosce nei valori della Costituzione.

In tempi difficili e confusi come questi ci mancherà la sua lucidità, la sua indipendenza, il suo rigore morale.

Addio Vittorio. Che il suo esempio possa essere luce per la Sinistra che verrà e per il Paese tutto.

sabato 18 ottobre 2008

Ascoltati questa settimana


THE MODERN LOVERS "The Modern Lovers", THE STRANGE FLOWERS "Teen Trash vol. 11" aka "Music for Astronauts", THE BANGLES "All Over The Place", SPACEMEN 3 "The Perfect Prescription", JON SPENCER BLUES EXPLOSION "Extra Width", GRAVEDIGGER V "All Black & Hairy", THE PANDORAS "It's About Time", OASIS "(What's The Story) Morning Glory", BLUR "Parklife", THE BREEDERS "Last Splash", HUSKER DU "Warehouse", THE STRANGE FLOWERS "Ortoflorovivaistica", PAVEMENT "Wowee Zowee", "LE VALVOLE "Il Suo Problema", DESTROY ALL MONSTERS "Bored", THIN WHITE ROPE "Exploring The Axis", STEVE WYNN "What I Did After My Band Broke Up", TALKING HEADS "77", MOTORAMA "Psychotronic Is The Beat!", PIXIES "Doolittle", PJ HARVEY "To Bring You My Love" , THE INDIKATION "In Terms Of..."...

venerdì 17 ottobre 2008

Nessuna via intitolata a Giorgio Almirante


Viviamo tempi di revisionismo storico e revanscismo culturale da parte della destra.
Il clima nel paese è cambiato e lo si avverte facilmente.
Ogni giorno le cronache ci informano di brutali attacchi razzisti e fascisti portati a compimento da singoli o da gruppi (vedi il caso di Viterbo riportato da "Diario").
Il clima culturale è cambiato anche perchè il governo Berlusconi e le giunte di centro-destra offrono sponda a gruppi neofascisti che invece dovrebbero essere messi fuorilegge ai sensi della Costituzione.
In questo quadro non stupisce che alcuni sindaci di destra abbiano manifestato apertamente la propria intenzione di dedicare strade e piazze al fondatore dell'Msi, Giorgio Almirante.
A Roma come a Reggio Calabria.

Nella mia città un gruppo di cittadini democratici si è mobilitato per far sì che ciò non accada e ha messo on-line una petizione che vi invito a firmare.

La trovate a questo indirizzo:

giovedì 16 ottobre 2008

Roberto Saviano: un eroe contemporaneo

Ieri sera ho visto Roberto Saviano a "Matrix".

Ho visto un ragazzo di 28 anni che è un uomo coraggioso, un intellettuale di primo piano, un esempio di impegno civile.

Sentirlo parlare con estrema lucidità della sua condizione di "dead man walking", di condannato a morte per la "fatwa" emessa su di lui dai clan casalesi mi ha colpito profondamente.
Roberto Saviano rivendica il suo ruolo di scrittore e di intellettuale che non si gira dall'altra parte, ma che - anzi - partendo dalla descrizione di una realtà a lui vicina racconta le contraddizioni del Paese e del tempo in cui viviamo.

Esattamente come faceva Pasolini 40 anni fa.

"Il miracolo della letteratura", lo chiama Roberto Saviano.
Ma anche del cinema e del teatro, forme d'arte che hanno amplificato il messaggio di "Gomorra" portando noi tutti a conoscere cosa accade in una parte d'Italia. E a prendere coscienza che il degrado della Campania è l'altro lato della medaglia del benessere aziendale del centro-nord.

Saviano aveva e ha la magnifica ossessione di raccontare, di scrivere e interpretare la realtà come forma di resistenza e come contributo per cambiare il reale.
Il suo libro, ma anche il film, la piéce teatrale e i reportage giornalistici hanno rotto il velo di Maya sui traffici dei casalesi. Li hanno portati alla luce del sole. In una dimensione in cui neppure lo Stato può far finta di non vedere, di tollerare l'intreccio perverso tra imprese del Nord e camorra, tra politica e criminalità organizzata.
Tutto questo ha dato fastidio ai casalesi, ha rotto il silenzio su cui la camorra appoggia il proprio potere. Per questo motivo Roberto Saviano è diventato scomodo.
Adesso vorrebbe emigrare. Perchè si sente solo, perchè rivendica la sua vita, quella di un ragazzo di 28 anni che, suo malgrado, è diventato un simbolo. Ma che vorrebbe vivere serenamente, uscire, stare con gli amici, bere una birra in un pub, andare al cinema, innamorarsi.
Come i suoi coetanei.

Dalle parole di Saviano si legge la sofferenza per essere rimasto solo.
E il travaglio interiore di un ragazzo che da un lato ha ottenuto un enorme successo internazionale e dall'altro non riesce a farsi capire dai suoi concittadini, che lo guardano con fastidio per avere rotto il muro dell'omertà.
Quando raccontava della protesta dei neri di Castel Volturno, che hanno sfilato a testa alta contro "o Sistema", era chiaro il suo rammarico.
Avrebbe voluto che a sfilare coraggiosamente fossero i suoi concittadini, i suoi amici, i suoi familiari.

Roberto Saviano si trova a un bivio: andare o restare.
La scelta spetta esclusivamente a lui.
A noi il compito di fargli sentire che non è solo.


mercoledì 15 ottobre 2008

Veltrusconi: il nuovo che avanza


Era il 2 febbraio 2002 quando Nanni Moretti prese la parola sul palco di Piazza Navona per gridare che con questi dirigenti ci saremmo tenuti Berlusconi e i suoi sodali per altri venti anni.

Ahinoi, aveva ragione.

Sei anni dopo la classe dirigente della sinistra è sempre identica a se stessa.
Dopo aver vagheggiato il sorpasso all'ultimo miglio, per poi perdere malamente le elezioni di aprile, Walter Veltroni ha iniziato timidamente la legislatura come principale esponente dell'opposizione.

Un'opposizione tenue, praticamente invisibile.

Tanto da farsi facilmente scavalcare a sinistra da Di Pietro, l'unico esponente politico in Parlamento ad opporsi seriamente al governo. Entrando cioè nel merito delle questioni: da Alitalia al conflitto di interessi passando per il lodo Alfano/Ghedini e l'ineleggibilità dei condannati.

Forse perchè i sondaggi lo davano in caduta libera, Veltroni - dopo averci ammonito per anni che l'antiberlusconismo non serviva a niente ed era anzi controproducente - si è accorto che il Cavaliere al governo è un'anomalia tutta italiana, che il coacervo di interessi e poteri che egli incarna non è degno di una democrazia e che con questo tipo di maggioranza populista non è possibile dialogare.

Erano le avvisaglie del nuovo corso veltroniano?
Di un'opposizione più dura e mordace?
Macchè!

Il buon Walter ha prima affermato, pacatamente, che la manifestazione indetta per il 25 ottobre poteva tranquillamente essere annullata se il Governo avesse dialogato sulla crisi finanziaria.
Poi, nel migliore stile consociativo da Prima Repubblica, ieri ha proposto a Berlusconi un bello scambio "do ut des": a noi la presidenza della commisione di vigilanza Rai, a voi un giudice laico al Csm.
Un capolavoro politico, oltre che un perfetto esempio di opposizione lucida coerente.

Non c'è speranza.
Moretti/Cassandra aveva ragione: con questa classe dirigente a sinistra, ci terremo Berlusconi per i prossimi vent'anni!


sabato 11 ottobre 2008

Ascoltati questa settimana


TECHNICOLOUR DREAM "Pretty Tomorrow", THE GIZMOS "1976-1977", GLI ILLUMINATI "Prendi la chitarra e prega", SPACEMEN 3 "The Perfect Prescription", TOMORROW "Tomorrow", WEDDING PRESENT "George Best", RAMONES "Too Tough To Die", THE MOBERLYS "Sexteen", THE ROCKINGHAMS "Makin' Bacon", WILD BILLY CHILDISH & TMBE "Punk Rock At The British Legion Hall", THE SMALL FACES "Autumn Stone", FU MANCHU "The Action Is Go", THE WHO "My Generation"...

martedì 7 ottobre 2008

"Effetto butterfly" e nuovi mondi


La crisi finanziaria che sta attanagliando l'Occidente dovrebbe farci riflettere.
Lo tsunami dei mutui subprime che ha spazzato via istituti di credito e assicurativi negli Stati Uniti sta arrivando anche da noi.
Nel mondo globalizzato non ci sono più frontiere. E nell'universo della finanza ancora meno.
E' la vecchia teoria del battito d'ali di farfalla, il famoso "effetto butterfly".
Nonostante le rassicurazioni dei politici nazionali ed europei, e delle banche di casa nostra, c'è poco da stare tranquilli.
Per anni abbiamo vissuto in un sistema in cui la crescita era il solo ed unico paradigma. Ma non può esserci crescita infinita in un pianeta a risorse limitate.
E poi la grande libertà concessa alla finanza, senza alcun controllo su prodotti-spazzatura che non avevano alcuna àncora con il mondo reale, ha portato al punto di non ritorno in cui siamo oggi.
Il problema è che adesso chi ha generato l'uragano dovrebbe esserne travolto.
Ma non succederà.

I manager che per anni hanni incassato stock options milionarie dovrebbero finire in galera.
I responsabili degli istituti bancari che, ad ogni livello, hanno venduto prodotti ad alto tasso di rischio a ignari clienti - gente che magari aveva raggranellato un piccolo gruzzoletto dopo una vita di lavoro e sacrifici - dovrebbero restituire il maltolto. O in alternativa scontare una lunga pena detentiva.
Invece a cosa assistiamo? A liberisti della prima ora (da Berlusconi a Tremonti in Italia, passando per i loro corrispettivi europei) pronti a salvare le banche con i nostri soldi.
Lo stesso scenario di Alitalia: socializzano le perdite e privatizzano i profitti.
Bisognerebbe invece lasciare gli istituti al loro destino: se sono così solidi come dicono la sfangheranno.
Altrimenti faranno la fine di Lehman Brothers negli Stati Uniti.
I soldi piuttosto dovrebbero servire ad aiutare i piccoli investitori, incauti o truffati dalle banche.
Ma chi ha il potere per farlo?
E chi da voce ai cittadini?

Ci sarebbe bisogno di una visione strategica sul nostro futuro, di una idea di società diversa: basata sul lavoro, sui diritti, sulla condivisione e sulla solidarietà.
Quello che era una volta l'ideale della Sinistra.
Ma quale sinistra?
Quella oggi all'opposizione che, invece di tutelare i diritti dei lavoratori e tenere sotto controllo il costo della vita, pensava a scalare istituti bancari?
Oppure l'altra, quella rimasta fuori dal Parlamento, che invece di unirsi è più divisa che mai in tre ridicoli partitini all'1,5% dei consensi?
Mala tempora currunt.

Intanto noi cittadini senza strumenti e ormai privi di interlocutori potremmo provare ad iniziare una rivoluzione silenziosa dal basso.
Cambiando gli stili di vita. Consumando meno. Riciclando. Aggiustando le cose invece di buttarle. Resistendo alle sirene del nuovo a tutti i costi.
Ritrovando antiche forme di socialità e convivialità.
Rifiutando la massificazione delle nostre vite.
Come dicono gli inglesi "Every cloud has a silver lining", ogni avversità ha un aspetto positivo: forse dovremmo imparare da questa crisi a vivere in maniera diversa, più austera e forse più felice.
E a pensare a un mondo radicalmente diverso...




domenica 5 ottobre 2008

Ascoltati questa settimana


THE CYNICS "Here We Are", BASSHOLES "When My Blue Moon Turns Red Again", THE SOLUTION "Will Be Televised", WILSON PICKETT "In The Midnight Hour", WALL OF VOODOO "Call of The West", THE CYNICS "Rock'n'Roll", THE FLESHTONES "Roman Gods",
ROKY ERICKSON & THE ALIENS "The Evil One", AMON DUUL II "Yeti", LEANAN SIDHE "Blue and Gold (and Magic Yellow)", WILD BILLY CHILDISH "Thatcher's Children", THE ROLLING STONES "Tattoo You", EDDIE & THE HOT RODS "Teenage Depression", PAUL COLLINS "Ribbon of Gold", DAVE KUSWORTH GROUP "The Brink", BLUR "The Great Escape", THE SICK ROSE "Faces", TOMORROW "Tomorrow", THE ADVERTS "Crossing THe Red Sea With...", SLAUGHTER & THE DOGS "Do It Dog Style", SMALL FACES "The Autumn Stone", THE BEATLES "White Album", AMON DUUL II "Yeti", GLI ILLUMINATI "Prendi la chitarra e prega"...

mercoledì 1 ottobre 2008

Frase del giorno


Per scrivere servono due cose: l'ambizione ad essere letto dagli altri e l'umiltà di sentirti piccolo di fronte alla materia che tratti.

- Michael Cunningham -