giovedì 31 gennaio 2008

Che tristezza!




Che tristezza!
Lo spettacolo a cui stiamo assistendo in questi ultimi giorni conferma il detto che al peggio non c'è mai fine.

Partiamo con lo squallore delle scene viste al Senato con due esponenti dell'opposizione indegni di sedere sui banchi della Camera alta.
Nino Strano di AN, vestito come un turista (occhiali da sole e maglioncino di cachemire sulle spalle), ha prima sommerso di epiteti l'esponente dell'Udeur che aveva votato la fiducia al governo Prodi; e poi - a governo battuto - si è esibito in un'indecente pantomima strafogandosi di mortadella e stappando bottiglie di spumante, neanche fosse a una festa di paese.
Senza essere espulso dall'aula.

Tommaso Barbato, "moderato" dell'Udeur, ha tentato di aggredire fisicamente l'ex collega di partito Cusumano e, una volta bloccato, si è limitato a sputarlo e coprirlo di insulti. Anche lui senza essere espulso dall'aula.

Ad aggiungere tristezza a queste scene di per sè penose (che hanno fatto il giro del mondo) ci ha pensato la trasmissione di Canale 5 "Striscia la notizia" che nei giorni scorsi ha mandato i suoi "inviati" a incontrare i due senatori in questione. Col risultato di riabilitarli.
Strano e Barbato dovrebbero essere cacciati dal Senato ed esposti al pubblico ludibrio per avere infangato non solo l'istituzione che li ospita, ma anche il prestigio dell'Italia.
Invece l'intervento, solo apparentemente satirico, di "Striscia" è servito per sdrammatizzare la situazione agli occhi del pubblico, a farla sembrare una semplice goliardata tra amici e non per quello che era: una indegna gazzarra tenuta nell'istituzione più rappresentativa della volontà popolare: la Camera alta del Parlamento.

Un altro fatto preoccupante è stata la sfilata di camicie nere, saluti romani e bandiere tricolori la sera della caduta del Governo. Fascismo di ritorno.
A chi gestisce l'ordine pubblico e manda a manganellare i manifestanti della Campania, andrebbe ricordato che l'apologia di fascismo è reato e che certe adunate sediziose andrebbero sciolte con la forza.
Ma sorvoliamo...

Infine veniamo ai partiti e ai loro leader. Casini e Fini che, sino a poche settimane fa, avevano rotto con Berlusconi ("La Cdl è morta" e via con dichiarazioni di questo tenore), alla prospettiva di riprendersi il governo in tempi rapidi hanno fatto un veloce dietrofront e, come il figliol prodigo, sono ritornati dal loro padrone.

E' muro contro muro tra centrosinistra e centrodestra.
La destra, prevedendo una facile vittoria elettorale, vuole elezioni subito.
Il Partito Democratico e alcuni ex alleati, per il motivo opposto, cercano di allontanare la data delle elezioni nella speranza di recuperare almeno un po' del consenso perduto.
Nessuno però ricorda che, se davvero si volesse dare la parola al popolo sovrano, basterebbe far celebrare il referendum sul sistema elettorale o cambiare (in due giorni) la legge elettorale in vigore con una semplice modifica: il ritorno delle preferenze. Ovvero fare scegliere i candidati ai propri elettori.

Alla fine, temo, si voterà con il "Porcellum".
Conviene a tutti partiti. Che decideranno nelle segrete stanze chi sarà candidato ed eletto nella prossima legislatura senza rischi di trombature da parte dell'elettorato.
Tante chiacchiere e tante manfrine. Tanti bei salotti televisivi (da "Porta a Porta" a "Matrix", passando per "Primo Piano") dove litigare.
E poi tutti assieme appassionatamente a blindare ancora di più i privilegi della Casta.

domenica 27 gennaio 2008

Ascoltati questa settimana


THE JIM CARROLL BAND "Catholic Boy", JAMES BROWN "Sex Machine", RAIN PARADE "Explosions In The Glass Palace", THE FLESHTONES "Roman Gods", AA.VV. "Do The Pop - Redux vol.1", LEADFINGER "The Floating Life", LOVE "Love", THE DOORS "The Doors", CAPTAIN BEEFHEART "Doc At The Radar Station", OTIS REDDING "The Dock of The Bay", THE CHAINS "On Top Of Things", STAPLE SINGERS "Be Altitude: Respect Yourself", SCREAMING TREES "Invisible Lantern", DM3 "Heads Up!", JULIAN COPE "Fried", THE NEW BOMB TURKS "Information Highway Revisited", THE SOLUTION "Will Not Be Televised", EDDIE & THE HOT RODS "Teenage Depression", THE ROLLING STONES "Let It Bleed"...

giovedì 24 gennaio 2008

Buonanotte!


Se il buongiorno si vede dal mattino…il 2008 è iniziato proprio male!
Come se non bastasse l’ingerenza vaticana negli affari italiani, di cui l’episodio della “Sapienza” è solo la punta dell’iceberg, ci ritroviamo ora anche senza governo.
Con la prospettiva di nuove elezioni con il "Porcellum" antidemocratico di Calderoli. O, forse anche peggio, con l’ipotesi di un governo tecnico o di larghe intese.

In questo quadro opaco si staglia la figura di Romano Prodi che ha dato prova di essere un leader politico con la “L” maiuscola.
Il Presidente del Consiglio per quasi due anni ha tenuto insieme una coalizione sin troppo eterogenea e rissosa, e ha portato a casa dei risultati.

Certo non erano i risultati che ci attendevamo.
Ma di più, visto il quadro politico, era impossibile fare.

Dopo cinque anni di regime berlusconiano, le aspettative dell’elettorato di sinistra erano altissime: ci saremmo aspettati immediatamente l’abolizione delle vergognose leggi “ad personam”, la legge sul conflitto di interessi e sul riordino del sistema radiotelevisivo, quella sulle unioni civili e sul testamento biologico, il superamento della legge Biagi.

Ma in politica contano i rapporti di forza e i rapporti di forza derivano dai numeri. Che purtroppo né Romano Prodi né l’ala sinistra della coalizione avevano.
Con quei numeri risicati, e le continue minacce di crisi da parte dei cosiddetti moderati, il governo Prodi ha raggiunto il massimo compromesso possibile.
In economia ha risanato i conti pubblici, riportando in attivo il bilancio primario azzerato dal precedente governo. E soprattutto ha iniziato con serietà e determinazione la lotta a quella vergogna nazionale che è l’evasione fiscale.

In politica estera ha ribaltato la rotta americanista di Berlusconi, puntando nuovamente sull’Europa. Ha assunto responsabilità con l’invio della forza di interposizione in Libano. E, soprattutto, ha conseguito un successo memorabile con la moratoria della pena di morte alle Nazioni Unite.

Tanto c’era ancora da fare e tanto, forse, sarebbe stato possibile fare. Stando alle ultime dichiarazioni di Giordano, una volta risanati i conti pubblici sarebbe finalmente iniziata un’opera di redistribuzione verso il basso del cosiddetto “tesoretto”, del surplus delle entrate fiscali.
Ma non è stato possibile grazie ai cavalli di troia dei poteri forti (Dini e Mastella), influenzati dal Vaticano.

In questo quadro politico frammentato e complesso, Romano Prodi ha mostrato di possedere una grande correttezza istituzionale e di rispettare la Costituzione Repubblicana.
A Mastella che aveva aperto la crisi nel salotto televisivo di “Porta a Porta”, ha risposto riportandola nel suo alveo naturale: il Parlamento.

E dopo aver incassato la fiducia della Camera, si è presentato al Senato.
Per inchiodare alle proprie responsabilità coloro che volevano la caduta del governo.
Che è caduto, come era prevedibile.
E ora?
Tempi bui ci aspettano.

domenica 20 gennaio 2008

Madrid Rock City


Il primo post dell'anno arriva...from Spain!

Più precisamente da Madrid, indiscutibilmente la città più rock'n'roll d'Europa con buona pace di Londra, Parigi, Roma o Berlino.
E' proprio vero: la grande cultura rock degli spagnoli si è unita alla movida, alla gioia di vivere e di trasgredire e nel corso degli anni ha dato vita ad una scena assolutamente vitale e vibrante.

Basti dare un'occhiata ai cartelloni dei club, alla quantità dei negozi di dischi specializzati (che ancora sopravvivono), alla diffusione della stampa underground, alla passione che ancora anima fan e addetti ai lavori.

Qualcosa di inimitabile, almeno dalle nostre parti.

Facciamo un giro per il centro: scendiamo a Callao ed entriamo nell'enorme edificio della Fnac a Calle Preciados. Al secondo piano c'è un vastissimo assortimento di dischi per tutti i gusti con prezzi accessibili e una quantità di offerte non solo di dischi mainstream, ma anche punk, garage, indie.

La zona centrale di Madrid pullula di negozi di dischi: a due passi dalla Fnac, in Calle Navas de Tolosa, c'è Escridiscos, un bellissimo negozio specializzato - soprattutto in power-pop - in cui si trova l'introvabile anche se i prezzi qui sono piuttosto alti.

Sempre da Escridiscos è possibile acquistare in prevendita i biglietti dei concerti in programma nei club underground della città. E conviene farlo perchè in media costano un paio di euro in meno che alla "taquilla, al botteghino.

Sempre in Calle Navas de Tolosa si trova uno splendido negozio per collezionisti: Rock'n'Roll Circus. A parte il nome bellissimo, sotto la cassa troneggia in bella vista il simbolo dei Radio Birdman!!!
Il negozio è semplicemente fantastico: qui potete trovare rarità di tutti i tipi.
Ad esempio l'edizione spagnola di "Sticky Fingers" dei Rolling Stones con una copertina totalmente diversa, ricercatissima dai fans e dai collezionisti.
Ovviamente si tratta di una "tienda de discos" non alla portata di tutte le tasche, ma farsi un giretto riconcilia lo spirito...

Alla fine di questa calle si incrocia Costanilla de los Angeles: una strada mitica per gli acquisti musicali a Madrid dove si trovano, uno accanto all'altro, Bangladesh Records, Babel Discos e Citadel.

Entrando in questi storici negozi di dischi si avverte il peso della crisi: una volta frequentatissimi, sono oggi disertati dai più giovani. Ed è un vero peccato perchè al loro interno si possono ancora trovare dischi splendidi a prezzi contenuti. Dal punk australiano al garage del MidWest passando per la psichedelia californiana e al power-pop a stelle-e-strisce.
Da Babel c'è anche una discreta selezione di riviste e fanzine e i commessi sono preparati e superdisponibili.

Certo anche Madrid ha perso colpi negli ultimi anni: hanno chiuso Madrid Rock e Record Runner, ma resistono ancora La Metralleta (ampia selezione di usato di vinili e CD a prezzi economici, in media dai 3 ai 6 euro) e un altro splendido
negozio per collezionisti come Melocotòn, situato in una traversa della Gran Vìa e dedicato soprattutto agli amanti dei Sixties.

Quanto ai live club, Madrid è tra le migliori capitali d'Europa: la sala Sol, il Gruta 77, il Wurlitzer, le Boite sono i club principali della capitale spagnola. A Le Boite vedo gli Star Spangles di New York, band prodotta da Daniel Rey (amico e produttore degli ultimi Ramones) che pure suona il basso con i suoi nuovi "protégé". Mentre al Gruta 77 - insieme alla Sala Sol, il mio club madrileno preferito - il giorno seguente è la volta dei danesi Baby Woodrose, la migliore band di rock psichedelico degli ultimi cinque anni che però - almeno in questa occasione - tiene un concerto fallimentare: "The Madrid Fiasco", sarebbe il titolo perfetto per una recensione. Lorenzo Woodrose, il cantante/chitarrista/songwriter è troppo ubriaco per suonare e cantare quando sale sul palco e il risultato è sotto gli occhi di tutti. A fine concerto distrugge pure la sua bella Fender Jaguar bianca in una sorta di rito catartico.

Madrid è una meta obbligata per qualsiasi gruppo garage, punk e rock'n'roll: formazioni che dalle nostre parti hanno difficoltà a trovare una sola data, in Spagna ne fanno cinque o sei e a Madrid magari raddoppiano. Come i Radio Birdman che, a fine 2007, hanno dovuto aggiungere un'altra data alla sala Sol. O come i Cynics che nella capitale spagnola suonano sempre almeno un paio di volte l'anno. Per non parlare di un guru del power-pop come Paul Collins (The Nerves, Beat) che proprio a Madrid ha messo radici.

Insomma se un cuore rock'n'roll batte nel vostro petto, Madrid Rock City è proprio il posto che che fa per voi!