domenica 28 ottobre 2007

Ascoltati questa settimana


KRYPTONICS "Rejectionville", THE CRAMPS "Big Beat from Badsville", REVEREND BEAT-MAN "Surreal Folk Blues Gospel Trash vol. 1", THE CYNICS "Here We Are", PROTON ENERGY PILLS "Rocket To Tarrawanna", ROY LONEY & THE LONGSHOTS "Shake It or Leave It", THE OPEN MIND "The Open Mind", TOMORROW "Tomorrow", PIXIES "Surfer Rosa", LEADFINGER "The Floating Life", THE ONLY ONES "The Only Ones", QUICKSILVER MESSENGER SERVICE "Happy Trails", JAMES BROWN "Black Caesar", P.J. HARVEY "Dry", THE WILD CHERRIES "That's Life", SMALL FACES "Autumn Stone", B-BACK "In Time!"...

giovedì 25 ottobre 2007

Vaticano vs. La Repubblica


Il quotidiano "la Repubblica" da un po' di tempo ha finalmente ripreso a fare inchieste scottanti. L'ultima delle quali, firmata dal bravissimo Curzio Maltese, riguarda il flusso di denaro che dalle casse dello Stato finisce in quelle della Chiesa cattolica attraverso vari meccanismi fiscali (l'8 per 1000, il finanziamento della scuola privata, i fondi concessi dagli enti locali, l'esenzione dal pagamento dell'Ici, ecc.).

Maltese ha calcolato, per difetto, che ogni anno lo Stato devolve, direttamente o indirettamente alla Chiesa una cifra pari a 4 miliardi di euro.
Ottomila miliardi delle vecchie lire.

E ha anche scoperto che solo una minima parte di questo fiume di denaro finisce in opere di assistenza, in Italia e all'estero.
Perchè la maggior parte serve per mantere un'altra Casta, dopo quella politica, che si alimenta con i nostri soldi. Con i soldi dei contribuenti italiani.
Anche di coloro i quali non sono credenti o che professano altre religioni.

Un vero scandalo messo in luce da un'inchiesta giornalistica incisiva e puntuale.
La risposta del Vaticano non si è fatta attendere. Ed è stata veemente.

Oggi il cardinale Bertone, segretario di Stato vaticano, ha attaccato Repubblica: "Basta con questa storia dei costi. Ogni settimana c'è un quotidiano che deve tirare fuori iniziative di questo genere".

Ora, oltre a godere di privilegi assurdi ed entrare sempre a gamba tesa nelle questioni politiche e civili che riguardano uno Stato laico, la Chiesa vorrebbe pure zittire gli organi di informazione non allineati.

Un plauso a Repubblica, al suo direttore Ezio Mauro e a Curzio Maltese.
E a tutti coloro, soprattutto ai "cattolici adulti", che stanno lasciando i loro commenti indignati sul forum del quotidiano romano.

domenica 21 ottobre 2007

Ascoltati questa settimana




THE HYPSTRZ "Live at the Longhorn", BETTY DAVIS "Betty Davis", "They Say I'm Different", THE OPEN MIND "The Open Mind", THE BEATLES "Revolver", TOMORROW "Tomorrow", SPACEMEN 3 "The Perfect Prescription", ENON "Grass Geysers...Carbon Clouds", JENS LEKMAN "Night Falls Over Kortedala", THE ROLLING STONES "Some Girls", PERE UBU "The Modern Dance", TOM VERLAINE "Tom Verlaine", RUBBER CITY REBELS "The Hollywood Years", BABY WOODROSE "Love Comes Down", THE MOJOMATICS "Songs for Faraway Lovers", LEADFINGER "The Floating Life", AA.VV. "Punk 77 - 07", BABY WOODROSE "Chasing Rainbows", CELIBATE RIFLES "Beyond Respect", RADIO BIRDMAN "The Essential"...

venerdì 19 ottobre 2007

Where The Action Is: Radio Birdman live - Roma 2007

Un altro concerto straordinario.
Non la smettono mai di stupire i RADIO BIRDMAN e ieri sera hanno tenuto uno show pazzesco a Roma.

Come dimostra questo bel video di "Love Kills", girato dal mio amico Chicco Giraldi di Pescara (thanks!!!)

Godetevelo...

giovedì 18 ottobre 2007

Radios (Re)Appear



Avete mai assistito ad un "secret show"? E ad un concerto rock'n'roll in un fienile?
Bè, a me queste due avventure straordinarie sono successe ieri, contemporaneamente.
E con una delle band che più amo: i RADIO BIRDMAN.

La leggendaria formazione di Sydney, che proprio oggi inizia a Roma il suo tour italiano, ieri notte è stata protagonista di un concerto segreto, riservato a pochi intimi, appena fuori Grosseto.
Avevo saputo della cosa oltre un mese fa, ma l'invito ufficiale è arrivato alcuni giorni or sono...
Tutta la faccenda, come per ogni segreto che si rispetti, rimane avvolta nel mistero. Mi sento di far parte di una strana congrega di carbonari.
Si è invitati allo show, ma non si può dire in giro per evitare che il posto prescelto finisca per essere invaso da centinaia di fans del gruppo australiano.

Da Roma partiamo in tre, direzione Grosseto: due ore e mezza di macchina per giungere in città. Seguiamo poi le indicazioni appuntate sul foglietto e arriviamo in località Commendone.
Un cartellone scritto a mano - solo Radio Birdman e una freccia - ci indica il luogo del concerto.

Lasciamo la macchina all'esterno di un fienile dove sono parcheggiate neppure una ventina di altre vetture e ci avviciniamo agli altri ospiti di questa serata speciale: l'atmosfera è informale, di festa...
Il palco è montato proprio dentro al fienile, tutto circondato dalle balle accatastate. L'indicazione "Non fumare", visto il posto, è rispettata rigorosamente.
Saremo una cinquantantina in tutto. Tutti amici e fans della band.
Che arriva poco dopo. Il primo a scendere dal furgone è Rusty, il batterista, che mi stringe in un forte abbraccio. Poi arriva John Needham, boss della Citadel e manager dei Birdman, poi uno ad uno si avvicinano tutti gli altri: Jim Dickson, Rob Younger, Deniz Tek, Chris Masuak.

Saluti, sorrisi e abbracci. Ma non vedo Pip Hoyle e temo che non ci sarà.
Me ne dà conferma John: la morte del figlio è stato un duro colpo per Pip che ha deciso di non seguire la band nè in America nè in Europa. Forse il suo addio è definitivo, ma chi può dirlo?

Pochi minuti dopo i Radio Birdman, sorpresi e contenti anche loro per questo concerto dalla location così inusuale, salgono sul palco e attaccano una scaletta mozzafiato: "Burned My Eye", "Smith & Wesson Blues", "Do The Pop", "Non Stop Girls", "I-94", "Die Like April", "You Just Make It Worse", "Descent Into Maelstrom", "We've Come So Far To Be Here Today" (titolo perfetto per la serata, no?), il trip psichedelico di "Man With Golden Helmet", l'anthem proto-punk di "Hand of Law". E ancora "Hungry Cannibals", "Anglo Girl Desire", la potentissima "Locked Up" e la classica "Aloha Steve & Danno".

La risposta del pubblico è entusiasta...
E' un party tra amici e l'atmosfera da festa contagia la band che, dopo una breve pausa, ritorna sul palco per i bis: dopo "Alone In The Endzone" è la volta di "Circles" degli Who, di una strepitosa versione di "Don't Look Back" dei Remains (già nel primissimo repertorio live dei Birdman), di una coinvolgente "Till The End of The Day" dei Kinks e della conclusione al fulmicotone affidata, come sempre, a "New Race".

Finito il concerto, è tempo di risate, di chiacchiere, di foto e di saluti.
Arrivederci a domani, cioè a oggi...alla prima data ufficiale del tour!

mercoledì 17 ottobre 2007

London calling pt.2: ROUGH TRADE


Una bella novità del mio ultimo giro londinese si chiama ROUGH TRADE.

Sì, una novità, perchè la celebre etichetta discografica (casa di Stiff Little Fingers, Swell Maps, Raincoats, Cabaret Voltaire, Smiths, Fall e centinaia di altri artisti seguiti dopo) e mitico negozio di dischi ha deciso di raddoppiare. Aprendo un nuovo punto vendita a Brick Lane.

In tempi di diffusione di massa del download (legale e non) e di crisi certificata dei supporti discografici, una notizia come questa non poteva certo lasciarmi indifferente e mi sono fiondato subito nell'East End per vedere Rough Trade East, parlare con Spencer Hickman, manager del negozio, e capirne un po' di più.

Scendo alla fermata della tube ad Aldgate, mi immergo nell'atmosfera da Indie Orientali di Brick Lane e in cinque minuti arrivo a destinazione.
La zona sta cambiando, Brick Lane è il nuovo quartiere 'in' di Londra, con negozi di moda alternativa, vintage-shop, caffè e bar di tendenza.

All'interno di una ex fabbrica di birra - la celebre Old Truman Brewery - si trova una sorta di passeggiata in un cortile in cui sono nate decine di negozi coloratissimi e attraenti.
Uno di questi è ROUGH TRADE East: un megastore enorme di 5.000 metri quadrati!

Più che di un semplice negozio di dischi si tratta di un open-space di nuova concezione, un spazio culturale con all'interno un bar/caffè, un'area wireless, un palco per i concerti e per altre iniziative culturali (happening, presentazioni di libri, ecc.).

Come mi spiega Spencer, il modo di fruire la musica è cambiato.
Ed è cambiato anche il modo di acquistarla: c'è sempre gente che desidera avere a casa il disco in vinile o il CD, però vuole anche interagire - al momento dell'acquisto - con lo staff di un negozio o con altri clienti/appassionati.
O, se possibile, direttamente con gli artisti.

Questa riflessione ha portato Rough Trade a fare una scommessa.
E aprire questo fantastico open-space che è inteso come spazio culturale e non soltanto come un mero luogo di compravendita.

Da Rough Trade East si va non soltanto per acquistare dischi, libri o gadget, ma anche per prendere un caffè e fare uno spuntino. Ci si può collegare in modalità wireless con il proprio laptop e lavorare mentre si ascolta della musica.
O, ancora, si può assistere alla presentazione di un libro, allo show-case di una band, o all'installazione in diretta di un'artista multimediale.

Questa scommessa, rischiosa ma decisiva, sembra essere - almeno finora - vincente: siamo di lunedì pomeriggio (giorno tendenzialmente poco felice per qualsiasi attività commerciale) e all'interno del negozio ci sono almeno trenta persone: chi tra gli scaffali, chi seduto con il proprio portatile, chi intento a sorbire una tazza di tè e chi a chiedere informazioni ai gentilissimi commessi alla cassa.

Quando, dopo un'ora, mi rituffo per strada, provo una sensazione di sollievo e di felicità. I negozi di dischi non sono destinati a scomparire tristemente, se riescono a cambiare concezione, ad aprirsi ai cambiamenti e a diventare oggi ancor più di ieri luoghi di diffusione culturale...

Si, è proprio una bella sensazione!

martedì 16 ottobre 2007

Censor-shit vs. Mucchio Selvaggio


Lo avevo sostenuto in più di un post e questa notizia mi dà conferma:in Italia esiste un'emergenza democratica e riguarda l'invadenza del Vaticano nelle faccende di uno Stato sovrano e libero quale è o dovrebbe essere l'Italia.
La notizia è questa ed è sconcertante: il mensile Mucchio Selvaggio è stato sequestrato e fatto ritirare dalle edicole della provincia di Trani da un PM del tribunale della cittadina pugliese per "oltraggio alla religione".

L'oggetto dello scandalo sarebbe la copertina del mensile con un fotomontaggio che ritrae Papa Ratzinger con la testa mozzata di Veltroni in mano.

Dalla redazione della rivista spiegano che non c'è nessun attacco o vilipendio della religione e che la copertina del mese di ottobre vuole sottolineare la sostanziale inutilità della Primarie del nascente Partito Democratico e stigmatizzare il fatto che in Italia ci sarà sempre e solo un unico vincitore: il Vaticano che tiene le fila della politica e della società italiana.
Si tratta di un'opinione, condivisibile o meno, ma certamente non di un insulto o di un oltraggio alla religione.
Per questo motivo la decisione del solerte magistrato di Trani configura un gravissimo attacco alla libertà di informazione e di stampa, e soprattutto alla libertà di pensiero.

Purtroppo questa decisione non fa altro che confermare una tendenza in atto: quella di colpire chi rivendica il diritto ad avere uno Stato laico e una netta separazione tra politica e religione.

Ai colleghi e amici del Mucchio va tutta la mia solidarietà, oltre all'invito a farsi sentire nelle sedi istituzionali (Ordine dei Giornalisti e Federazione della Stampa) e associative (Articolo 21).

Potrebbe anche essere l'occasione per fare un bel reportage sul nascente Partito Democratico: un'intervista al buon Walter in cui si chieda al nuovo leader di commentare l'accaduto e di esporre la sua idea di laicità dello Stato...







domenica 14 ottobre 2007

Ascoltati questa settimana



THE BOYS "The Boys", KULA SHAKER "Strangefolk", JULIAN COPE "Fried", X-RAY SPEX "Germfree Adolescents", OASIS "(What's The Story) Morning Glory", ARETHA FRANKLIN "Aretha Now", THE JAM "All Mod Cons", P.J. HARVEY "To Bring You My Love", AA.VV. "Black Sound (Motown)", THE CLASH "London Calling", UMBERTO PALAZZO & IL SANTO NIENTE "La vita è facile"...


Visti al cinema: "THIS IS ENGLAND", bellissimo film - ancora non distribuito in Italia - sul movimento skinhead e la successiva spaccatura dello stesso a causa della deriva nazi, con l'adesione al National Front, della parte più ottusa e violenta.
Perfetta la ricostruzione storica, con la guerra delle Falkland sullo sfondo e la grigia Inghilterra di Margaret Thatcher in primo piano.
Eccezionale, davvero, l'intepretazione del 13enne Thomas Turgoose.


Ri-visti: "Stop Making Sense", il film-concerto dei Talking Heads firmato da Jonathan Demme.
Nota a margine: in Inghilterra sono questi gli allegati gratuiti dei quotidiani. Un ringraziamento sentito a "The Observer"...




sabato 13 ottobre 2007

London calling...



Londra è sempre Londra.

A quarant'anni esatti dalla fantastica stagione psichedelica, a trenta dall'esplosione punk e a dieci dal momento magico del brit-pop, la capitale inglese continua a pulsare di suoni, colori e odori...
Una settimana a Londra si rivela sempre un'ottima maniera per fare il pieno di nuovi stimoli culturali, per respirare l'atmosfera di una metropoli che, indifferente al passare del tempo, esalta il suo dinamismo, cambia di continuo pur rispettando le sue tradizioni.

Le librerie di Charing Cross, i negozi di strumenti musicali di Denmark Street, il mercato e i negozi di dischi di Berwick Street (la strada immortalata, all'alba, sulla copertina di "(What's the Story) Morning Glory" degli Oasis), i negozi a luci rosse e i peep-shows di Soho, il caos colorato di Camden Town al sabato, le gallerie d'arte e i grandi spazi espositivi dislocati in vari angoli della città continuano ad emanare grande fascino, ad essere fonte costante di ispirazione, oltre che miniera per acquisti a lungo desiderati...
In un post di qualche tempo fa, parlavo della moria dei negozi di dischi specializzati in Italia, prendendo ad esempio la chiusura di Disfunzioni Musicali. Ho voluto verificare se la stessa cosa stesse succedendo anche a Londra e ho fatto un giro.

Su Oxford Street i megastore di Virgin e HMV sono quotidianamente presi d'assalto e, grazie all'euro, ormai i dischi costano meno in Inghilterra che da noi (situazione impensabile appena 10 anni fa).
E comunque HMV ha disseminato i suoi "stores" in ogni quartiere della città, da Wimbledon a Putney fino al centro.
Mentre la Virgin, a Piccadilly, ha addirittura acquisito il megastore della Tower.

Io preferisco comunque i piccoli negozi e mi dirigo subito all'amata Berwick Street per vedere com'è la situazione.
Mister CD ha chiuso il suo "bargain basement" dove, in un marasma di oltre 10.000 CD, riuscivi sempre a trovare l'occasione giusta tra 1 e 3 sterline. Ma il negozio principale (r)esiste ancora, anche se meno fornito di un tempo, con i commessi superpreparati e disponibili.

Selectadisc ha passato la mano, vendendo il suo bellissimo negozio (rimane solo lo store di Nottingham a questo punto) a Sister Ray che, a sua volta, ha chiuso lo shop alla fine della strada per trasferirsi nei locali più ampi e confortevoli al numero 34.
Resistono ancora Vinyl Junkies e Music and Video Exchange ma un paio di altri negozietti sono spariti.
E' la volta di Camden: uscito dalla tube mi dirigo dove una volta c'era il bel negozio della Tower. Chiuso, ma me l'aspettavo (la catena americana ha vissuto una grossa crisi e dismesso tutti i suoi negozi).

Evito accuratamente il caos di Camden High Street e svolto per la più tranquilla e interessante (almeno per me) Inverness Street: al numero 10 si trova ancora Out On The Floor: bellissimo assortimento di vinili d'annata ('60/'70), mentre nel primo basement si trova una sezione di poster d'antan ma dal costo proibitivo (in media 15 sterline l'uno, ma si tratta di riproduzioni) e al piano basso c'è una discreta selezione di CD e singoli.

La vera gioia sta nello scoprire che, nonostante tutto (il peer-to-peer, il download di massa, ecc.), alla fine della strada resiste il fantastico Sounds That Swing (vedi foto): un negozietto piccolo ma strabordante dischi e passione per il rock'n'roll dagli anni '50 a oggi: r'n'r, garage, psichedelia, punk.
Una vera miniera di materiale, sia in vinile che in CD.
Un pozzo senza fine per chi leggeva o scriveva su "Bassa Fedeltà" 10 anni fa!

Tornando su Camden High Street non posso non trascorrere un'oretta a spulciare tra l'usato di Music and Video Exchange: l'atmosfera è un po' decadente, si respira uno stato d'abbandono. Alle pareti non ci sono più i poster e le buste trasparenti che contenevano preziosi vinili da collezione sono ormai vuote. Anche il basement (una volta tutto dedicato al vinile) è pressocchè vuoto.
Ci sono comunque migliaia di CD usati e qualcosa alla fine riesci sempre a trovarla.
Nell'ultima stanza di questo labirinto sotterraneo, completamente deserta, sono accatastate centinaia di CD-singoli e di sette pollici a 50 penny. L'aria è di desolazione e di abbandono...che peccato!

Dopo un'ora di immersione discografica, esco di nuovo per strada. E mi rituffo nel caos stranamente non esagerato (per essere sabato) di Camden Lock.
Oltrepasso il canale e mi immergo nel mercato con i suoi colori, i suoi odori, la sua umanità variegata...
London is calling now and I live by the river...

mercoledì 10 ottobre 2007

Finalmente...gli STEMS


L'attesa è finita: ecco il nuovo disco degli australiani STEMS!

Si intitola HEADS-UP ed esce a vent'anni esatti dall'epocale debutto "At First Sight - Violets are Blue", capolavoro riconosciuto del garage-power-pop australiano.

“Heads Up” contiene 10 nuovi scintillanti brani r'n'r firmati dal genio di Dom Mariani e dei suoi compagni d'avventura Richard Lane, Julian Matthews e Dave Shaw.

Presto in arrivo una recensione dettagliata...

lunedì 1 ottobre 2007

All'ombra di Sgt Pepper.



C'è un libro che è già al top della mia personale classifica del 2007.

Si intitola "All'ombra di Sgt. Pepper - Storia della Musica Psichedelica Inglese" (Coniglio Editore). L'ha scritto Federico Ferrari che io ricordo ai tempi di "Rockerilla".

Da sempre appassionato di Sixties, in particolare nella loro declinazione britannica, nel quarantennale del capolavoro dei Beatles (ma io direi anche e soprattutto di "The Piper At The Gates of Dawn" dei Pink Floyd), Federico ha realizzato un'opera monumentale e bellissima.

Sì, bellissima: perchè nelle sue 230 pagine sono contenute 360 immagini a colori della straordinaria stagione psichedelica "made in UK": non solo copertine di dischi, ma anche riproduzioni di poster e locandine dai vividi colori e dalle forme sinuose e lisergiche...

Il libro, poi, rivela non solo il Ferrari "fan", ma anche lo studioso della musica e del costume.

"All'ombra di Sgt Pepper" descrive la frizzante atmosfera artistica e (contro)culturale della Londra di fine anni '60: attraverso i suoi personaggi, i suoi club, le gallerie d'arte, le organizzazioni e le pubblicazioni underground.

E, ovviamente, attraverso la musica.

Beatles, Pink Floyd (quelli di Barrett, of course) e Jimi Hendrix Experience furono l'apice del movimento, la punta di un iceberg che si muoveva nei sotterranei della capitale inglese.

Con dovizia di particolari Federico Ferrari rilegge quegli anni fantastici attraverso gli album e le gesta di 150 gruppi "minori" che resero leggendario il biennio 1967-68: dai Tomorrow agli Open Mind, dagli Smoke ai Fire, passando per i Dantalian's Chariot e gli Apple (giusto per citare i più noti).

Con le sue immagini, i suoi colori, la sua attenta ricerca storico-musicale, questo volume è un vero viaggio psichedelico in un universo magico-misterioso che non smette di affascinare.

"All'ombra di Sgt. Pepper" è un libro bellissimo.

Costa 38 euro. Ma li vale tutti