sabato 29 settembre 2007

Due parole su...


Ha scatenato un bel putiferio, non c'è che dire.
E forse ci voleva pure.
Fatto sta che Beppe Grillo sta dettando l'agenda politica italiana.

Molte delle cose che il comico genovese dice sono assolutamente condivisibili.
E soprattutto con il suo blog e le sue iniziative Grillo è riuscito a dar voce al malcontento della gente comune che non ne può più della Casta e dei suoi assurdi privilegi.

Ha messo a nudo il re. Mai fino ad ora il distacco tra la società italiana e la sua classe politica era stato così evidente.

Da una parte la gente con problemi concreti e quotidiani (gli affitti e i prezzi delle case alle stelle, i salari da fame, la flessibilità che si è trasformata in precarietà permanente (meraviglioso ossimoro), la sicurezza nelle metropoli, la criminalità organizzata che soffoca il Sud...), dall'altra la "Casta" che non riesce neppure ad ascoltare le esigenze del Paese.

Quindi il V-Day ha portato una bella ventata di aria nuova.

Ma ora bisogna entrare nel merito delle cose. E passare dalla protesta alla proposta.
Altrimenti si rischia di cadere in un populismo pericoloso che fa il gioco della destra.
Buttare il bambino con l'acqua sporca non è mai stata una grande idea.


PS= commenti a margine: siamo proprio messi male se abbiamo bisogno di un comico per poter dar voce alla nostra società civile...

Ascoltati questa settimana



JAMES WHITE & THE BLACKS "Off White", BABY WOODROSE "Chasing Rainbows", SLY & THE FAMILY STONE "Stand!", NICK DRAKE "Pink Moon", THE WHO "Tommy", "A Quick One", "BBC Sessions", TOM VERLAINE "Tom Verlaine", DEVO "Q: Are We Not Men?", OKKERVIL RIVER "The Stage Names", MORCHEEBA "Big Calm", SKYE "Mind How You Go", REIGNING SOUND "Too Much Guitar", Aa.Vv. "Nuggets vol. 2", THE SETTING SON "The Setting Son", TALKING HEADS "The Name of This Band Is...", DETROIT COBRAS "Mink Rat or Rabbit", THE B-52's "Play Loud", THE JOLT "The Jolt", LYNYRD SKYNYRD "Second Helping", RAY CHARLES "The Atlantic Years", KULA SHAKER "Strangefolk", "K", THE FACES "A Nod's As Good As A Wink"...

E inoltre, letto: NICK HORNBY "Non buttiamoci giù"

venerdì 7 settembre 2007

Caro DIARIO...




Oggi è una giornata triste.


Dopo 11 anni di pubblicazioni chiude Diario, il settimanale più elegante, intelligentemente a sinistra e dedicato alla "buona lettura" presente in edicola.


Nato nel 1996 come allegato al quotidiano L’Unità, dopo un anno decise che era tempo di solcare in solitaria i mari sonnacchiosi, e per questo ancora più insidiosi, del giornalismo italiano.

Voleva scuotere, Diario: con le sue copertine, con le sue storie, con le sue inchieste e i suoi reportage.

Ma anche intrattenere e incuriosire i suoi lettori.

Forse per tutto questo, per volere ostinatamente "cercare la libertà, nel dubbio un po' a sinistra", per voler cocciutamente rimanere con le mani libere da condizionamenti, il settimanale di Via Melzo è stato spesso un pasto indigesto: alla classe politica, tanto a destra quanto a sinistra.

Ma anche a molti lettori, di sinistra of course, che non si sono riconosciuti in molte inchieste "politically incorrect".

Sulla sua pelle, su quella del suo direttore e dei suoi giornalisti, Diario ha scoperto quanto sia difficile essere un giornale libero in Italia.

Un giornale scomodo in un Paese che occupa ancora il 61· posto nel mondo per quanto riguarda l'indipendenza della sua stampa (rapporto 2007 di Freedom House).

Oltre a non avere padrini politici, e forse proprio per questo, Diario non ha raccolto nel corso degli anni le simpatie dei pubblicitari e dei loro committenti.
Penso male, faccio peccato, ma forse ci azzecco: non volevano esporsi nell'associare il loro marchio a quello di un giornale (troppo) indipendente e di sinistra.

Purtroppo - è risaputo - senza introiti pubblicitari un settimanale difficilmente sopravvive.

E oggi Diario chiude, dopo 567 settimane.

E quando un giornale chiude è sempre un brutto segnale: per chi ci lavora innanzitutto, per chi lo legge e, più in generale, per il Paese.
Una voce in meno rende meno forte una democrazia.

Personalmente sono fiero di avere partecipato, nel mio piccolo, a questa avventura editoriale che per me è stata una palestra di buon giornalismo.

L'editoriale di oggi ci dice che si tratta di "una pausa" e non di una chiusura.

Di un momento di riflessione per fare un altro giornale ancora più bello e più forte.
Questo è anche il mio desiderio e la mia speranza.

E sperando di rivedere presto in edicola il nostro Diario, mi stringo in un forte abbraccio a tutti i colleghi che stanno vivendo in queste ore momenti tristi, sul piano umano e professionale.

martedì 4 settembre 2007

Quest'estate...



Ascoltati...not in a particular order...

BLONDIE "Parallel Lines", PRETENDERS "S/t", THE BEAT "The Beat", LE VALVOLE "Il Suo Problema", THE FLESHTONES "Solid Gold Sound", ROLLING STONES "It's Only Rock'n'Roll", THE DOORS "Morrison Hotel", FLOR DE MAL "ReVisioni", CESARE BASILE "La Pelle", THE CURE "Boys Don't Cry", THE BELLRAYS "Let It Blast", BLUR "The Great Escape", DEMOLITION DOLL RODS "Tla", DOCTOR EXPLOSION "The Subnormal Revolution of...", THE LADONNAS "Rock You All Night Long", SPEEDBALL BABY "The Blackout", GORE GORE GIRLS "Up All Night", THE MAGGOTS "Get Hooked", MAKE-UP "Sound Veritè", JULIE'S HAIRCUT "Fever in the Funk House", EASTERN DARK "Where Are All The Single Girls", THE CELIBATE RIFLES "Kiss Kiss Bang Bang", "Blind Ear", "The Turgid Miasma of Existence", ROLLING STONES "Flashpoint", THE TEMPTATIONS "Early Classic", RAMONES "Leave Home", ROLLING STONES "Steel Wheels", BANGTWISTER "The Moon On A Stick"...

Letto:

TIZIANO TERZANI "Un indovino mi disse"

Ri-letti:

ROCKERILLA numeri sparsi, rigorosamente anni '80!

Visti dal vivo:

- ORNETTE COLEMAN: l'inventore del free-jazz ancora in grado di emozionare e stupire a 70 anni suonati!

- MARGARET DOLL ROD: coraggiosa e fiera, a tratti divertente, nel suo "one-woman show". Ma con una band è tutta un'altra cosa!

- "70 VOLTE SUD": bellissima pièce teatrale, un monologo straordinario, per raccontare pagine oscure, dimenticate tra le pieghe della memoria, degli accadimenti eversivi che solcarono il Sud Italia nei primi anni '70: la (strana) morte dei 5 anarchici, la bomba sul treno a Gioia Tauro, i moti di Reggio Calabria. Laddove massoneria, 'ndrangheta, eversione di destra e servizi segreti deviati hanno trovato il perfetto punto di fusione e condizionato, da lì in poi, la vita civile e democratica di una parte importante del Paese...