lunedì 31 dicembre 2007

Buon Anno!!!



Ultimo giorno dell'anno: tempo di bilanci per il 2007 che se ne va...

E soprattutto di progetti, speranze e auguri per il nuovo che arriva.

BUON 2008 a tutti!

mercoledì 26 dicembre 2007

Reggio 1970


C’è un libro che desidero segnalare e non solo perché l’ha scritto un amico.
Si intitola “Reggio 1970. Storie e memorie della rivolta” (Donzelli), lo firma Fabio Cuzzola, un insegnante di lettere col vizio della memoria.
Alcuni anni or sono, esattamente nel 2001, Fabio aveva tirato fuori dall’oblio la vicenda di un gruppo di anarchici di Reggio Calabria morti nel 1970 in uno strano incidente d’auto organizzato dai servizi segreti deviati. Quei ragazzi, tutti giovanissimi, avevano scoperto “qualcosa di grosso” ovvero il coinvolgimento di ‘ndrangheta e destra eversiva nell’organizzazione dell’attentato al treno Palermo-Torino che il 22 luglio 1970 deragliò nei pressi di Gioia Tauro, costando la vita a sei persone e facendo decine di feriti.
Quel libro, “Cinque anarchici del Sud” (Città del Sole), aprì uno squarcio di luce su una vicenda oscura e dimenticata tra le pieghe dei terribili anni della strategia della tensione.

Adesso Cuzzola ritorna con un volume che vuole riaprire un’altra pagina importante, ma dimenticata, della storia recente d’Italia: la rivolta di Reggio Calabria.
E vuole farlo con un corretto approccio storico a trecentosessanta gradi. Senza pregiudizi e senza piegare la storia, come spesso accade, a una qualche appartenenza politica.
Attraverso un notevole lavoro di indagine, costato anni di ricerche e sviluppatosi attraverso 200 interviste, in “Reggio 1970” Fabio Cuzzola ricostruisce lo scenario della Calabria dell’epoca, le motivazioni sociali, storiche e politiche che portarono la città di Reggio – unico caso nella storia dell’Italia repubblicana - a ribellarsi allo Stato centrale per rivendicare la propria dignità e il proprio ruolo.
Quella di Reggio non fu una rivolta fascista, come venne frettolosamente bollata da tutta la stampa nazionale. Almeno all’inizio fu una rivolta popolare, del tutto spontanea e apartitica.
I cittadini di Reggio (ricordiamolo: la città più antica, grande ed importante della Calabria) videro nello scippo del capoluogo a favore di Catanzaro l’ennesima promessa mancata alle proprie legittime aspettative di sviluppo e di progresso, di riscatto sociale, economico e culturale.
La durissima repressione poliziesca, pari solo alle violenze del G8 di Genova nei cinquanta anni di storia repubblicana, non fece altro che esacerbare gli animi.
La rivolta di Reggio Calabria non fu compresa nelle sue ragioni più profonde né dallo Stato centrale, lontanissimo dalle istanze della gente. Né tanto meno dai partiti di sinistra che quelle istanze avrebbero dovuto raccogliere, sostenere, far proprie.
La miopia del PCI e della sinistra in generale, con l’unica eccezione di una formazione extraparlamentare come Lotta Continua, favorì la degenerazione della rivolta.
Quel vuoto politico venne presto colmato dai fascisti del MSI e dal capopopolo Ciccio Franco, l’uomo del “Boia Chi Molla”. E il caos di quei giorni convulsi, violenti e tristi venne utilizzato dalla destra eversiva, dai servizi deviati e dalla ‘ndrangheta, per saldare i loro poteri e fare di Reggio un laboratorio privilegiato della strategia della tensione.
La rivolta di Reggio non lasciò soltanto una città umiliata e ferita. Lasciò morti innocenti per strada. E un territorio sociale ed economico ancor più depresso e desolato.
Il declino della città, il suo senso di distacco dallo Stato, il progressivo controllo della ‘ndrangheta e della massoneria sull’economia e sulle istituzioni locali sono conseguenza diretta della rivolta.

A Fabio Cuzzola va il merito di avere fotografato con la giusta prospettiva quella vicenda. Di avere saputo individuare e interpretare i vari piani di lettura di quei giorni drammatici. Di avere scritto il libro più bello, documentato e storicamente corretto sulla Rivolta di Reggio Calabria.

martedì 25 dicembre 2007

lunedì 24 dicembre 2007

I libri dell'anno



Ed ecco la mia personale classifica dei migliori libri del 2007

Ex-aequo, nei saggi musicali, i due bellissimi volumi di Federico Ferrari ("All'ombra di Sgt Pepper") e Federico Guglielmi ("Punk!")

Il migliore saggio storico - di cui parlerò approfonditamente nel prossimo post -lo firma invece Fabio Cuzzola con "Reggio 1970 - Storie e memorie della rivolta" (Donzelli editore).

Buona lettura!

domenica 23 dicembre 2007

PLAYLIST 2007


ALBUMS

1. THE HYDROMATICS – The Earth Is Shaking (Suburban)
2. BEASTS OF BOURBON – Little Animals (Albert)
3. WILD BILLY CHILDISH – Punk Rock At The British Legion Hall (Damaged Goods)
4. THE STEMS – Heads Up (Shock)
5. THE MAHARAJAS – In Pure Spite (Low Impact)
6. LEADFINGER – The Floating Life (Bang!)
7. FLAMING SIDEBURNS – Keys To the Highway (Ranch/Bitzcore)
8. BABY WOODROSE – Chasing Rainbows (Bad Afro)
9. KULA SHAKER – Strangefolk (Strangefolk)
10. GRAHAM DAY & THE GAOLERS – Soundtrack To The Daily Grind (Damaged Goods)
11. WOODEN TIT – Return To Cinder (Hate)
12. DOME LA MUERTE & THE DIGGERS – S/T (Area Pirata/Go Down)
13. THE MORLOCKS – Easy Listening For The Underachiever (Olde Haat)
14. POWERTRANE – Beyond The Sound (Motor City Music)
15. THE LAST KILLERS – 3 Bombs Over Berlin (Area Pirata)
16. THE CYNICS – Here We Are (Get Hip)
17. THE DT’S – Filthy Habits (Get Hip)
18. SACRED COWBOYS – Cold Harvest (Bang!)
19. SATANTANGO – Dice Not Included (Wallace)
20. THE SETTING SON – The Setting Son (Bad Afro)
21. ENON – Grass Geysers…Carbon Clouds (Touch & Go)
22. DRAGONTEARS – 2000 Micrograms From Home (Bad Afro)
23. DEFECTORS – Bruised and Satisfied (Bad Afro)
24. SHARON JONES & THE DAP-KINGS – 100 Days, 100 Nights (Daptone)
25. THE EARLY YEARS – The Early Years (Radio Fandango)
26. REVEREND BEAT MAN – Surreal Folk Blues Gospel Trash vol. 1 (Voodoo Rhythm)
27. GRINDERMAN – Grinderman (Mute)
28. DOLLHOUSE – The Royal Rendezvous (Off The Hip)
29. THE SHYMMYS – Drive You Wild! (Off The Hip)
30. THE BOONARAAAS – 5 Steps Ahead (Sounds of Subterrania!)

REISSUES & LIVE ALBUMS

1. PIKES IN PANIC – Right or wrong they’re still the Captains (Gravedigger’s Records)
2. KRYPTONICS Rejectionville (Reverberation/Memorandum)
3. BETTY DAVIS – Betty Davis/They Say I’m Different (Light In The Attic)
4. BROTHER BRICK – Stranded In The 90’s (Off The Hip)
5. PROTON ENERGY PILLS – Rocket To Tarrawanna (Bang!)
6. GLI AVVOLTOI – Il nostro è solo un mondo beat (Contempo)
7. AA.VV. – Gathered (Spittle)
8. AA.VV. – Body Section (Spittle)
9. THE SCIENTISTS – Sedition (ATP)
10. BO-WEEVILS – Bo-Weevils (Off The Hip)

sabato 22 dicembre 2007

Freak Out #43


E' finalmente disponibile il #43 di FREAK OUT magazine in edizione cartacea.
Per leggerlo subito, senza aspettare di trovarlo nei punti di distribuzione della vostra città, è disponibile sin da ora l'edizione in pdf.

Scaricabile dal sito: http://www.freakout-online.com/

In questo numero trovate la mia intervista ai KULA SHAKER.
E un reportage (testo e foto) su LONDRA per la rubrica "Intercity" che ricalca in buona parte i due post del blog sull'argomento...

Buona lettura!

domenica 16 dicembre 2007

Ascoltati questa settimana



SIN CITY SIX "Sin City Six", THE MAHARAJAS "In Pure Spite", POWERTRANE "Beyond The Sound", EDDIE & THE HOT RODS "Teenage Depression", DEVO "Q: Are We Not Me? A: We Are Devo", THE BARRACUDAS "Drop Out With", CAPTAIN BEEFHEART "Doc At The Radar Station", THE BELLRAYS "In The Light Of The Sun", MAKE-UP "Destination: Love", THE NEW CHRISTS "Lower Yourself", THE BEAT "The Beat", DICTATORS "Go Girl Crazy", THE KONKS "The Konks".

giovedì 13 dicembre 2007

La classe operaia va..all'inferno!


"Assassini, assassini! Dov'erano gli estintori? Assassini!
Chi mi ridà adesso mio figlio? 26 anni! Assassini! Bastardi!
Avete rovinato la mia famiglia! Assassini".

Il grido straziante di Nino Santino, il padre di Bruno, uno dei quattro operai arsi vivi alla ThyssenKrupp di Torino mi ritorna in mente spesso in questi giorni in un misto di rabbia e tristezza.

Lavorare per 1000 Euro al mese. Morire per 1000 Euro al mese.
Per fare arricchire imprese multinazionali che non garantiscono non alti standard di sicurezza, ma neanche la sostituzione di un estintore!

Il problema in questo Paese è che ormai nessuno parla più della classe operaia.
Non ne parlano le televisioni se non accade una strage come quella di Torino.
Non ne parlano i sindacati che si occupano solo degli statali e dei pensionati e soprattutto dei loro privilegi.
Non ne parlano più i partiti.
L'ex Partito Comunista, poi PDS, poi DS, ora Partito Democratico si occupa di scalare banche, organizzare feste e individuare - assieme al cavaliere Berlusconi - la migliore legge elettorale per garantirsi l'inamovibilità dal Parlamento.

Intanto la condizione operaia, come è emerso in questi ultimi giorni, è sempre più difficile: precarietà, turni massacranti per potersi garantire uno stipendio appena dignitoso, assenza di sicurezza sul lavoro (come dimostrano le oltre 1000 morti "bianche" nel 2007) e della possibilità di fare ascoltare la propria voce.

In questi giorni di rabbia e di dolore, ci sentiamo vicini agli operai e alle loro famiglie.
Ma dobbiamo anche mantenere la lucidità necessaria per alzare la voce e chiedere alla nostra classe dirigente, soprattutto ai sedicenti partiti di sinistra, di rimettere al centro dell'agenda parlamentare la condizione operaia, la sicurezza sul luogo del lavoro, la lotta alla precarietà e la questione salariale.

Se non sono in grado di farlo, che abbiano la dignità di dimettersi e di non venirci più a chiedere di votarli.





domenica 9 dicembre 2007

Ascoltati questa settimana


VELVET UNDERGROUND "Loaded", DOME LA MUERTE AND THE DIGGERS "S/T", THE JOLT "The Jolt", THE MEOWS "At The Top of The Bottom", THE FLESHTONES "Take A Good Look", THE RECORDS "Rotate", RON WOOD "I've Got My Own Album To Do", THE HYDROMATICS "The Earth Is Shaking", REVEREND BEAT-MAN "Surreal Folk Trash vol. 1", POWERTRANE "Beyond The Sound", SACRED COWBOYS "Cold Harvest", THE ANIMALS "The Complete", TALKING HEADS "Naked", THE FIGGS "Follow Jean Through The Sea", CHANNELS "Waiting For The Next End Of The world", FRENCH TOAST "Ingleside Terrace", GORILLA "Rock Our Souls", THE MAKES NICE "Candy Wrapper and twelve other songs", THE SONICS "Here Are The Sonics"...

sabato 8 dicembre 2007

Chi tocca il potere muore

La chiamano ancora democrazia.
Ma in Italia chi tocca il potere muore.
Che si tratti di un giornalista, di un magistrato...o di un comico!

Tre notizie degli ultimi tre giorni che devono fare riflettere e farci indignare.

Il magistrato di Milano Clementina Forleo che indaga(va) sulla scalata di Unipol alla BNL sta per essere trasferita dal CSM.
Aveva osato mettere sotto inchiesta D'Alema, Fassino e alcuni ex-forzisti.

Il magistrato di Catanzaro Luigi De Magistris, dopo l'avocazione dell'inchiesta "Why Not" su cui stava lavorando, oggi ha ricevuto la notizia di un'altra azione disciplinare a suo carico da parte del CSM.
Aveva osato toccare il ministro Mastella.

Il comico Daniele Luttazzi, dopo 6 anni di epurazione dal video (dopo il famoso "editto di Sofia" berlusconiano), era ritornato su La7 con un nuovo programma, "Decameron", di sabato sera e in fascia non protetta alle 23,30.
Ieri sera il programma è stato sospeso.
Nel suo stile boccaccesco aveva fatto una battuta al vetriolo su Giuliano Ferrara e Silvio Berlusconi, Previti e Dell'Utri.
L'hanno fatto fuori.

Non c'è niente da fare: in questo Paese chi tocca il potere muore.
Ce ne sarebbe abbastanza per scendere in strada e ribellarsi.
O andarsene altrove. Lontano...

venerdì 7 dicembre 2007

Notizie della settimana

Due operai morti, cinque rimasti gravemente ustionati in un incendio nelle acciaierie ThyssenKrupp di Torino.
Turni da 12 ore, nessuna sicurezza sul lavoro.
E Montezemolo chiede di aumentare la produttività per avere un salario maggiore.

Intanto il Censis conferma che i salari italiani sono bassi, troppo bassi, tra i più bassi d'Europa.
Ed è ripresa l'emigrazione verso il Nord e soprattutto verso l'estero.

Bertinotti, presidente della Camera, attacca frontalmente il governo.
Poi si stizzisce quando qualcuno gli ricorda che le cariche istituzionali devono rimanere super-partes.

A Vibo Valentia una ragazza di 16 anni muore durante un'operazione per tonsillite nello stesso ospedale dove l'anno scorso era spirata, per cause ancora da chiarire, un'altra ragazzina.

C'è poco da stare allegri.

domenica 2 dicembre 2007

Ascoltati questa settimana


DIRTY LOOKS "12 O' Clock High", GRAHAM DAY AND THE GAOLERS "Soundtrack Of The Daily Grind", THE DOORS "Strange Days", SID VICIOUS "Sid Lives", WILD BILLY CHILDISH "Punk Rock At British Legion Hall", WILD BILLY CHILDISH & BUFF MEDWAYS "XFM Sessions", THE WHO "A Quick One", BEASTS OF BOURBON "Little Animals", DETROIT COBRAS "Mink Rat or Rabbit", THE NEW BOMB TURKS "Nightmare Scenario", THE STEMS "Heads Up", THEE HEADCOATS "In Tweed We Trust"...

giovedì 29 novembre 2007

This is Italy...


Un mese fa, o poco più, ero in Inghilterra.

Sono andato al cinema e ho visto un bellissimo film - non distribuito in Italia - intitolato "This Is England": siamo nei primi anni '80 ed è la storia di un gruppo di skinhead che si spacca in due, con una parte che affluisce nel National Front e diventa nazi...

Per le strade di Londra negli stessi giorni campeggiavano le locandine di un altro film assai atteso: "Control" di Anton Corbijn. Il film sulla vita del fondatore e leader dei Joy Division, Ian Curtis, morto suicida a soli 23 anni il 18 maggio 1980.

Tutti i principali quotidiani e settimanali inglesi, in quei giorni, parlavano di "Control", sottolineando la bellezza del film e la verosomiglianza con la vita del grande musicista inglese.

Del resto il film è tratto da "Touching From A Distance " ("Così vicino così lontano", Giunti), il libro della vedova di Ian Curtis, Deborah, mentre il regista e sceneggiatore Anton Corbijn è un collaboratore di vecchia data della band mancuniana.

Non ho fatto in tempo a vedere il film in Inghilterra, ma non me ne sono fatto un cruccio convinto di riuscire a vederlo una volta ritornato in Italia.
Pia illusione!
Anche "Control" non era distribuito...non c'era in nessuna sala e non veniva annunciato da nessuna parte.

E' di oggi la notizia che la Bekers Film, la casa di produzione di "Control", è finalmente riuscita a trovare un accordo per la distribuzione nel nostro Paese.

Ma, per suscitare l'interesse dei nostri distributori (evidentemente abituati a trattare pellicole di ben altra levatura come quelle dei Vanzina...) c'è voluta una petizione.
This is Italy...

domenica 25 novembre 2007

Ricordando Prof. Bad Trip


Esattamente un anno fa, sabato 25 novembre 2006, cessava di battere il cuore Gianluca Lerici a.k.a. Prof. Bad Trip.
Senza dubbio il più grande artista visuale partorito dall'underground italiano negli ultimi 20 anni.

E al movimento undergroud Giancluca Lerici era legato da un rapporto indissolubile.
L'avevo conosciuto nel lontano 1989 ad un meeting internazionale di mail artisti, dalle parti di Treviso.
All'epoca Prof. Bad Trip erà già attivo non soltanto nel circuito della mail-art, ma anche in quello musicale come illustratore di copertine, realizzatore di manifesti e volantini punk e psichedelici.
E psichedelico, visionario e coloratissimo era il suo stile.
Uno stile inconfondibile, di quelli che solo i grandi artisti possiedono.

I suoi disegni sono finiti su migliaia di t-shirt serigrafate, su cartoline bellissime, su copertine di libri e di dischi, su tele fantastiche.
Per non parlare dei fumetti, a partire dal "Pasto Nudo" di Burroughs che aveva interpretato in una maniera che al grande scrittore americano sarebbe sicuramente piaciuta.
I suoi mutanti, i "mostri" alla Philip Dick, le creature spaziali che apparivano su scenari post-industriali fatti da fabbriche inquinanti e disastri naturali e metropolitani sono diventati un culto per il suo fedele seguito di appassionati.
Era un grande personaggio, Prof. Bad Trip.

E mi va di ricordarlo ad un anno esatto dal suo addio alla Terra...


sabato 24 novembre 2007

Ascoltati questa settimana



SHOCK "This Generation's On Vacation", NEW YORK DOLLS "S/T", SID VICIOUS "Sid Lives", THE INDIKATION "In Terms of...", THE STEMS "Heads Up", THE STEMS "At First Sight...", SICK ROSE "Blastin' Out", VV.AA. "Alternative Animals", VV.AA. "Tales From The Australian Underground vol. 2", EDDIE AND THE HOT RODS "Teenage Depression", THE OPEN MIND "The Open Mind", DOLLHOUSE "The Royal Rendezvous", DIMI DERO INC. "Sisyphus, Window Cleaning", BEASTS OF BOURBON "Little Animals", THE CELIBATE RIFLES "Heaven On A Stick", KULA SHAKER "K", THE WHO "Tommy", GLI AVVOLTOI "Il nostro è solo un mondo beat"...

venerdì 23 novembre 2007

La scoperta dell'acqua calda


E' bastata la pubblicazione di qualche intercettazione telefonica su "la Repubblica" per scoprire l'acqua calda.

E cioè che la Rai, nel quinquennio del governo Berlusconi, era eterodiretta.
Da dirigenti Fininvest "prestati" all'azienda pubblica per fare gioco di squadra a favore del Gran Capo e delle sue Tv.

Lo si sapeva benissimo. Ed era del tutto evidente: bastava essere una persona di buon senso, cultura ed intelligenza medie, per rendersi conto della situazione.

Chi non ricorda il TG di Mimum che manda in onda il servizio senza audio, e con un commento a dir poco ridicolo, quando l'allora premier dà del "kapò nazista" al parlamentare europeo Schultz?

E le trasmissioni cosiddette di approfondimento (su tutti il programma dell'ineffabile uomo-Vespa, "Porta a Porta") che cercano di confondere le acque quando i risultati elettorali negativi per la Cdl sono sotto gli occhi di tutti; o quando, invece di affrontare argomenti di stretta attualità politica ma indigesti all'uomo di Arcore (i processi e le condanne a Previti e Dell'Utri), si allestiscono puntate favolose sulla chirurgia estetica o sul delitto di Cogne?

La cosa che più infastidisce in queste ore è il risveglio, il ritorno alla realtà, della classe politica e dei giornalisti Rai.

La classe politica ha inquinato completamente la vita di questo Paese.
E la Rai è sempre stata terreno privilegiato di spartizioni e lottizzazioni.

Era ovvio che senza una legge sul conflitto di interessi, Berlusconi una volta al potere avrebbe controllato l'intero sistema radio-televisivo.
Ma dov'erano Bertinotti e D'Alema, Violante e Petruccioli?
Perchè, quando c'era il centro-sinistra al governo, la legge sul conflitto di interessi non è mai stata fatta?
E come fanno a scandalizzarsi oggi (vedi le dichiarazioni del presidente della Camera, il "parolaio rosso" Bertinotti) ?
Sepolcri imbiancati!

Come sepolcri imbiancati sono i giornalisti Rai che - oggi - minacciano sfracelli a tutela della loro professionalità e del diritto di informazione.
Dov'erano anche loro in questi ultimi 15 anni?
In redazione o su Marte?
E come sono entrati in Rai? Per concorso pubblico o per sponsorizzazione di questo o di quel partito politico (nessuno escluso)?

Adesso che la questione è esplosa, sarebbe il caso che politici e giornalisti Rai avessero la decenza di rimanere in silenzio. Almeno per qualche ora.

giovedì 22 novembre 2007

W i Savoia!!!


La notizia è di ieri. Ed è una vergogna.

I discendenti di casa Savoia chiedono 260 milioni di euro allo Stato italiano come risarcimento per i danni morali subìti per i 56 anni di esilio.
E non è tutto: oltre agli interessi sulle somme richieste, i Savoia vogliono anche la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana.

Questo è il regalo, la polpetta avvelenata, che i discendenti della peggiore monarchia europea fanno alla Repubblica che ha permesso loro di rientrare in Italia dopo oltre 50 anni di giusto esilio.

Nel 2002 ero tra i pochi che, in un momento di impazzimento generale e di buonismo senza senso, si mostravano fermamente contrari al rientro dei Savoia in Italia.
Ed ero sorpreso, per non dire schifato, per come il Parlamento fosse così eccitato e ansioso all'idea di modificare la XIII disposizione transitoria e finale della nostra Costituzione.

Anche un partito come i DS, che avrebbe dovuto avere nel suo DNA il primato della Repubblica e l'antifascismo militante, si schierò a favore del provvedimento e questi sono i risultati a cinque anni di distanza.

E allora, mi chiedo, cosa dovrebbe chiedere la Repubblica ai discendenti di casa Savoia?

A quella monarchia che permise l'avvento del fascismo e vent'anni di feroce dittatura in Italia.
Che avallò le sanguinarie spedizioni coloniali e le indegne leggi razziali.
Che, al momento del bisogno, abbandonò l'Italia al suo destino, lasciando vigliaccamente Roma per scappare frettolosamente a Brindisi.

Il peggiore difetto di questo Paese è la mancanza di memoria.
E un popolo senza memoria è un popolo senza avvenire.

martedì 20 novembre 2007

The Stems: Heads Up


C’era grande attesa per il ritorno discografico degli Stems, la fantastica formazione australiana artefice di un capolavoro assoluto del garage/power-pop degli anni ’80 come “At First Sight…Violets Are Blue”.

Chi si attendeva un nuovo "At First Sight...", ovvero un disco capace di colpire sin dalle prime battute con le sue melodie a presa diretta, con le sue fantastiche canzoni dove il sound dei Sixties (garage e psichedelia) si univa perfettamente alla grinta solare del power-pop, rimarrà deluso da “Heads Up”.

Non perchè si tratti di un disco brutto, intendiamoci, ma perchè nel nuovo lavoro degli Stems si sentono tutti i vent'anni che separano le due prove della formazione di Perth.

Se il primo era un disco fresco ed immediato (e con 12 brani favolosi, ognuno dei quali un potenziale hit), quello appena pubblicato è il classico album che necessita di ripetuti ascolti per essere apprezzato.

Non è un disco garage tout-court, nè un album power-pop. Ma un album rock'n'roll raffinato, frutto di una band matura.

La prima parte sembra quasi una partenza rallentata, col freno a mano tirato, anche se poi - ad ascolti ripetuti - si riesce a cogliere la bellezza nascosta di "Leave Your Way Behind", “She Sees Everything” e di "Undying Love”.
Il primo vero sussulto di "Heads Up" arriva solo alla quinta canzone: “What’s Your Stand”, un bellissimo brano dagli aromi 60’s garage.
Da lì in poi il disco cambia marcia: dapprima con la grintosa “Hellbound Train”, un classico pezzo alla Dom Mariani in cui grinta e melodia dialogano di continuo. Successivamente con “Get To Know Me", un episodio dalle venature psichedeliche in cui l'organo recita un ruolo predominante, sino alla conclusiva “Get So Bad”, in cui dalla Rickenbacker viene fuori una bella melodia e un assolo strepitoso.
E anche se "At First Sight" rimane un capolavoro ineguagliato e il confronto davvero non è proponibile, "Heads Up" merita più di un semplice ascolto.
In attesa di vedere gli Stems dal vivo in Italia...si spera nell'estate del 2008!

domenica 18 novembre 2007

Ascoltati questa settimana



THE WHO "BBC Sessions", THE STEMS "Heads Up", SATANTANGO "Dice Not Included", THE HYDROMATICS "The Earth Is Shaking", B-BACK "In Time!", MC5 "Kick Out The Jams", DESTROY ALL MONSTERS "Bored!", THE CYNICS "Here We Are", ARETHA FRANKLIN "Aretha Now", OTIS REDDING "Otis Blue", P.J HARVEY "Dry", VIBRATORS "Pure Mania", SONIC ASSASSIN "Downfall of Aces" (pre-release), FUNNYDUNNY "S/t", AA.VV. "Wild Sound from the Past Dimension", BETTY DAVIS "Betty Davis", LED ZEPPELIN "II", TOM VERLAINE "Tom Verlaine", DEVO "Q: Are We Men? A: We Are Devo", WOODEN TIT "Return to Cinder", MOTORHEAD "On Parole", THE CYNICS "Living Is The Best Revenge", THE SHIMMYS "Drive You Wild"...

venerdì 16 novembre 2007

The Earth Is Shaking


Tra un mese, o poco più, sarà tempo di playlist.
Non vi svelo nulla, però mi preme segnalarvi uno degli album che finiranno direttamente nei posti alti della mia personale "Top Ten".
Si intitola "The Earth Is Shaking" ed è la terza prova lunga degli Hydromatics di Scott Morgan, il leggendario cantante/chitarrista della Sonic's Rendezvous Band di Detroit.
In tutti questi anni Scott non ha mai smesso di regalarci momenti di grande rock'n'roll con i suoi vari progetti: girando in tour con Deniz Tek (Radio Birdman) e i Sonic Assassin (ex A-10), suonando in America con i Powertrane, realizzando uno straordinario progetto soul come The Solution assieme a Nick Royale degli Hellacopters e, non da ultimo, scrivendo canzoni e portandole in giro per l'Europa con i grandissimi The Hydromatics.
Che ora giungono al terzo album dopo le belle prove di "Parts Unknown" (1999) e "Powerglide" (2002).
Per questo nuovo disco Scott ha reclutato un'altra leggenda del rock underground internazionale come Kent Steedman, il biondo chitarrista degli australiani Celibate Rifles.
E "The Earth Is Shaking", pur proseguendo nel solco dei due lavori precedenti, risulta essere il migliore disco degli Hydromatics: un concentrato di high-energy rock'n'roll di scuola Motor City (poteva essere altrimenti?) unito alla voce profondamente soul di Scott Morgan.
Belle chitarre (ben 3, quelle di Scott, Kent e Tony Slug) che si inseguono su un tappeto ritmico potentissimo e, all'occorrenza, più dilatato.
Si tratta di un pugno di canzoni fantastiche, tutte segnate dalle voce caldissima di mr. Morgan (at his best!).
Mi va di segnalare soltanto le mie preferite, lasciando poi a voi il compito di recuperare questo splendido disco, consumarlo a furia d'ascolti e dirmi le vostre.
My personal faves sono le iniziali, potenti e soul-oriented "Standin' At The Juke" e "Baby Jane", la versione straordinariamente lirica di "Mistically Yours" della Sonic's Rendezvous Band, la tagliente ed esoterica “Speechless” (Yage) e i mid-tempo mozzafiato della title-track e di "Detroit Leaning".
Fate vostro questo disco, non ve ne pentirete!

giovedì 15 novembre 2007

TALES FROM OZ #5




E' on-line su FREAK OUT http://www.freakout-online.com/ il quinto appuntamento con "TALES FROM OZ", la mia rubrica dedicata al rock australiano.
In questo numero si parla di:

PROTON ENERGY PILLS
LEADFINGER
KRYPTONICS
BO-WEEVILS
WILD CHERRIES
THE SHYMMYS
MESS MAKERS

L'url diretto allo Special é: http://www.freakout-online.com/special.aspx?idspecial=67

Buona lettura!!!

mercoledì 14 novembre 2007

Da oggi in libreria: PUNK!



Si intitola semplicemente "PUNK!" (Giunti) ed è un libro da avere a tutti costi.

L'ha scritto Federico Guglielmi, una delle penne rock più importanti del nostro Paese e vera autorità sulla materia.

Non contento dei due volumi già realizzati per Giunti e della guida allegata a "Rumore", Federico questa volta si è superato.Con la competenza che tutti gli riconosciamo, e con la maniacale precisione del collezionista (qual'è), Guglielmi ha voluto raccontare la storia e i personaggi del punk limitandone il raggio d'azione temporale: dal 1976 - anno d'uscita del primo album dei Ramones - al 1978.

Con il 1977, l'anno che cambiò il mondo della musica (e non solo), a fare da perfetto punto focale della ricerca.

La caratteristica di questo nuovo lavoro è la suddivisione geografica del volume: non ci sono solo il Regno Unito e gli States (con le singole scene cittadine), ma è documentato con dovizia di particolari tutto ciò che accadeva anche in Australia e in Belgio, in Italia e in Francia.

Il tutto corredato da schede, discografie, elenchi delle canzoni imperdibili...

Come se non bastasse, "PUNK!" è anche un libro bellissimo da vedere, da sfogliare: la veste grafica è straordinaria, le pagine arricchite da una quantità di foto di gruppi e personaggi (in posa o in azione), locandine di concerti, copertine di album e singoli...

Considerato anche il costo più che abbordabile (Euro 19,50) per un volume di 264 pagine, "PUNK!" è il miglior regalo che ci si possa fare per celebrare... i 30 anni del PUNK!

lunedì 12 novembre 2007

Una vita spezzata


Smettiamola con le ipocrisie.
Un poliziotto ieri ha ucciso un ragazzo di 28 anni, senza motivo.
Sparando come nel Far-West.

La notizia è questa.

E su questo omicidio dovrebbe essere fatta giustizia.
Purtroppo sappiamo - dai fatti di Genova in poi (per non andare troppo indietro nel tempo) - che in questo Paese a "democrazia limitata" difficilmente accadrà.

Perchè è un dato di fatto che le forze dell'ordine godono in Italia di sostanziale impunità.
E su questo dobbiamo tentare di far sentire la nostra voce, sollevando una vera emergenza democratica.
Perchè da noi la polizia gira armata e spara?
Non si spiega infatti perchè in società anche più violente della nostra, in Inghilterra ad esempio, la polizia gira senza armi da fuoco e garantisce comunque un efficiente servizio a tutela dei cittadini.

Queste sono le domande che dovremmo rivolgere ai nostri rappresentanti in Parlamento...

In queste ore, però, oltre al cordoglio per una giovane vita spezzata (Gabriele R.I.P.) è bene mantenere la lucidità necessaria per non fare confusione.

Quello che è successo dopo, ovvvero la guerriglia urbana scatenata da un manipolo di delinquenti che i media continuano a definire tifosi, non ha niente a che vedere con l'omicio di Gabriele Sandri.

E' stata solo la scusa, la miccia per far esplodere una situazione di per sé incandescente.

In queste ore ci dovrebbe essere spazio solo per il dolore e la riflessione.
Un ragazzo di 28 anni non c'è più.
Appena poche ore prima era allo storico Piper a far girare i dischi e a far ballare la gente.
Ora è morto.
Ammazzato da un poliziotto. Senza un perchè.

domenica 11 novembre 2007

Ascoltati questa settimana...



NERVOUS EATERS "Eaterville #1", THE HYDROMATICS "The Earth Is Shaking", SONIC'S RENDEZVOUS BAND "Box Set - Disc 5", SHARON JONES & THE DAP-KINGS "100 Days, 100 Nights", B-BACK "Second Hand", WOODEN TIT "Return To Cinder", THE ROLLING STONES "Exile On Main Street", YAGE "Integration", DIRTBOMBS "Ultraglide In Black", THE EARLY YEARS "The Early Years", TALKING HEADS "More Songs About Buildings and Food", JULIAN COPE "Fried", THE HELLACOPTERS "Grande Rock", SMALL FACES "The Autumn Stone", NICK DRAKE "Pink Moon", ELVIS COSTELLO "My Aim Is True", FRANTI "Non Classificato", THE MONSTERS "Hide and Seek", THE NUNS "The Nuns", NOT MOVING "Flash On You"...

sabato 10 novembre 2007

I conti (della Chiesa) non tornano!


Mentre il Vaticano si affretta a rimuovere ("promovetur ut removetur") un vescovo impegnato nella lotta alla 'ndrangheta come mons. Bregantini, Curzio Maltese su "La Repubblica" scopre che i conti della Chiesa cattolica non tornano!

O, meglio, tornano eccome!

Dopo aver calcolato i vantaggi fiscali accordati dallo Stato italiano al Vaticano (esenzione dell'Ici, sovvenzioni alle scuole private, ecc.), il bravissimo giornalista di Repubblica si è messo a fare le pulci alla galassia dei viaggi turistici organizzati dalla Santa Sede.

Scoprendo un ricchissimo business - di voli "low cost", alberghi, tour operator - che operano in barba alle leggi dello Stato italiano, sfruttando come escamotage l'extraterritorialità del Vaticano.

In altre parole incassando milioni di euro esentasse.

Meditate, gente, meditate...
...soprattutto al momento di segnare la famosa "x" dell' 8 per mille nella prossima dichiarazione dei redditi!

venerdì 9 novembre 2007

Obbedisco!




Come Garibaldi nel 1866 anche il "vescovo operaio" mons. Giancarlo Bregantini ha risposto "Obbedisco" alle gerarchie vaticane che lo hanno trasferito dalla sua diocesi "in trincea", quella di Locri, alla più tranquilla Campobasso.

Forse era divenuto troppo scomodo e ingombrante anche per la Chiesa.

L'uomo venuto dal Nord, il vescovo che in Calabria ha trovato la sua vera missione, sin dal primo giorno del suo insediamento a Locri ha attaccato frontalmente la 'ndrangheta, la più pericolosa e sanguinaria delle mafie.

E con essa le istituzioni colluse e inefficienti, la massoneria, i poteri occulti che, dall'arretratezza culturale, prima ancora che economica della Calabria, traggono benefici formidabili e rafforzano il loro potere.

Bregantini ha scosso le coscienze, ha fatto intravedere la luce alla fine del tunnel, è stato punto di riferimento dei giovani (anche non credenti) della Locride.

Dimostrando che la lotta alla mafia non si fa solo a parole - anche quelle importanti in una terra di silenzi e omertà - ma soprattutto con i fatti, con il proprio esempio concreto.

E allora sulle terre confiscate ai clan, Bregantini ha costituito cooperative agricole (la Valle del Buonamico), offerto una possibilità di lavoro e di sviluppo alla regione più degradata e povera d'Italia.

Indicando la via di "un'altra Calabria possibile", Bregantini ha sfidato la 'ndrangheta sul suo territorio.

Una sfida che gli è costata intimidazioni, minacce, rappresaglie.

Come quando, nel marzo dello scorso anno, gli scagnozzi dei clan avvelenarono con il diserbante i campi della cooperativa, distruggendo in pochi minuti un anno di duro lavoro.

Senza farsi prendere dallo scoramento, anzi esortando i "suoi" giovani a reagire, il vescovo di Locri riprese il suo lavoro proprio laddove la 'ndrangheta aveva pensato di interromperlo.

In una terra desolata come la Calabria, la voce, l'impegno, l'esempio di mons. Bregantini rappresentavano un faro nella notte.

Ora Benedetto XVI ha deciso di "promuoverlo". E di rimuoverlo.
Non se ne conoscono le ragioni.

Certamente mons. Bregantini non ha brindato per il suo trasferimento.
Anzi, lo ha accettato con rabbia perchè "obbedire è sempre difficile ed eroico".

Sicuramente sono stati altri a brindare: i mafiosi della Locride, i politici collusi, tutti coloro che vedevano come fumo negli occhi l'opera di questo vescovo impegnato e coraggioso.

Il solo pensiero che dietro alla decisione del Vaticano possano esserci dei poteri occulti fa venire i brividi...



mercoledì 7 novembre 2007

Addio Enzo


Ieri se n'è andato Enzo Biagi.

L'Italia perde un grande uomo e un giornalista sensibile e brillante.
Il migliore, probabilmente.

Enzo Biagi se n'è andato dopo essersi preso una rivincita morale su quell'ominicchio che definì "criminoso" il suo modo di fare televisione.
Nel 2007, dopo cinque anni di silenzio forzato, era ritornato in TV con una serie di inchieste ficcanti, ma dai toni sempre garbati come era nel suo stile.

Tuttavia, come ricorda oggi Sergio Zavoli, la ferita di quella ignobile epurazione non fu mai del tutto richiusa. Biagi si sentì umiliato non solo come cronista, ma soprattutto come uomo (a maggior ragione per via della sua età) per quell'affronto subito.

Oggi, nel giorno dell'addio a Biagi, il signore di Arcore ha affermato impunemente di non avere mai chiesto che il più grande giornalista italiano venisse epurato dalla Rai.

Come se non avesse mai pronunciato "l'editto di Sofia". Come se Enzo Biagi avesse continuato a lavorare in Rai dal 2002 al 2007.

Nel giorno del lutto e del dolore, con la camera ardente ancora aperta, questa affermazione dell'ex premier non suona soltanto come un insulto alla memoria di Biagi. E' anche un insulto all'intelligenza degli italiani. Di noi tutti.

Ancora una volta l'ominicchio coi tacchi ha perso un'occasione per starsene zitto.

domenica 4 novembre 2007

Ascoltati questa settimana


SMALL FACES "Small Faces", KINKS "Kinks", THE PRETTY THINGS "The Pretty Things", THE MONARCHS "Make Yer Own Fun ", THE STEMS "Mushroom Soup", BLONDIE "Parallel Lines", THE HYDROMATICS "The Earth Is Shaking", PROTON ENERGY PILLS “Rocket To Tarrawanna”, LEADFINGER “The Floating Life", KRYPTONICS “Rejectionville”,
BO-WEEVILS "Bo-Weevils", THE SHYMMYS “Drive You Wild!”, MESS MAKERS “Wipe Your Face”, AVENGERS "S/t", THE DICTATORS "Bloodbrothers", THE SICK ROSE "Other Faces", THE MUMMIES "Death by Unga Bunga!!", LO-FI SUCKS! "P for Pistachio", VALVOLA "Teenagers Films Their Own Life"...

venerdì 2 novembre 2007

Paraculi

Il dizionario della lingua italiana De Mauro - Paravia definisce "paraculo" colui che "è abile nel fare il proprio interesse senza darlo a vedere", oppure come aggettivo "di comportamento, atteggiamento, malizioso e opportunista".

Entrambe le definizioni calzano a pennello per il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro.

Dopo avere votato assieme alla banda Berlusconi per il mantenimento della società Stretto di Messina (un carrozzone pubblico che ha drenato per 30 anni risorse dallo Stato per studi inutili e progetti irrealizzabili in vista della costruzione del ponte sullo Stretto), il magnifico Tonino da Montenero di Bisaccia si è ripetuto qualche giorno fa.

Assieme a Mastella (altro cavallo di troia dell'opposizione all'interno del governo) e a tutta la Cdl, ha votato contro la proposta di istituire una commissione parlamentare di inchiesta sui fatti del G8.

Poi, di fronte alle centinaia di messaggi di protesta che hanno invaso il suo blog e la sua casella di posta elettronica, e dopo un pungente attacco del giornalista Marco Travaglio, il buon Tonino ha fatto retromarcia.

In una lettera pubblicata oggi sull'Unità il grazioso ministro scrive a Travaglio, ringraziandolo per "avergli aperto gli occhi" e ammettendo di avere commesso un errore: "Io e il mio partito ci siamo di fatto allineati sulle stesse posizioni del partito di Berlusconi e di quello di Mastella".

Quando si dice essere proprio un gran paraculo...








domenica 28 ottobre 2007

Ascoltati questa settimana


KRYPTONICS "Rejectionville", THE CRAMPS "Big Beat from Badsville", REVEREND BEAT-MAN "Surreal Folk Blues Gospel Trash vol. 1", THE CYNICS "Here We Are", PROTON ENERGY PILLS "Rocket To Tarrawanna", ROY LONEY & THE LONGSHOTS "Shake It or Leave It", THE OPEN MIND "The Open Mind", TOMORROW "Tomorrow", PIXIES "Surfer Rosa", LEADFINGER "The Floating Life", THE ONLY ONES "The Only Ones", QUICKSILVER MESSENGER SERVICE "Happy Trails", JAMES BROWN "Black Caesar", P.J. HARVEY "Dry", THE WILD CHERRIES "That's Life", SMALL FACES "Autumn Stone", B-BACK "In Time!"...

giovedì 25 ottobre 2007

Vaticano vs. La Repubblica


Il quotidiano "la Repubblica" da un po' di tempo ha finalmente ripreso a fare inchieste scottanti. L'ultima delle quali, firmata dal bravissimo Curzio Maltese, riguarda il flusso di denaro che dalle casse dello Stato finisce in quelle della Chiesa cattolica attraverso vari meccanismi fiscali (l'8 per 1000, il finanziamento della scuola privata, i fondi concessi dagli enti locali, l'esenzione dal pagamento dell'Ici, ecc.).

Maltese ha calcolato, per difetto, che ogni anno lo Stato devolve, direttamente o indirettamente alla Chiesa una cifra pari a 4 miliardi di euro.
Ottomila miliardi delle vecchie lire.

E ha anche scoperto che solo una minima parte di questo fiume di denaro finisce in opere di assistenza, in Italia e all'estero.
Perchè la maggior parte serve per mantere un'altra Casta, dopo quella politica, che si alimenta con i nostri soldi. Con i soldi dei contribuenti italiani.
Anche di coloro i quali non sono credenti o che professano altre religioni.

Un vero scandalo messo in luce da un'inchiesta giornalistica incisiva e puntuale.
La risposta del Vaticano non si è fatta attendere. Ed è stata veemente.

Oggi il cardinale Bertone, segretario di Stato vaticano, ha attaccato Repubblica: "Basta con questa storia dei costi. Ogni settimana c'è un quotidiano che deve tirare fuori iniziative di questo genere".

Ora, oltre a godere di privilegi assurdi ed entrare sempre a gamba tesa nelle questioni politiche e civili che riguardano uno Stato laico, la Chiesa vorrebbe pure zittire gli organi di informazione non allineati.

Un plauso a Repubblica, al suo direttore Ezio Mauro e a Curzio Maltese.
E a tutti coloro, soprattutto ai "cattolici adulti", che stanno lasciando i loro commenti indignati sul forum del quotidiano romano.

domenica 21 ottobre 2007

Ascoltati questa settimana




THE HYPSTRZ "Live at the Longhorn", BETTY DAVIS "Betty Davis", "They Say I'm Different", THE OPEN MIND "The Open Mind", THE BEATLES "Revolver", TOMORROW "Tomorrow", SPACEMEN 3 "The Perfect Prescription", ENON "Grass Geysers...Carbon Clouds", JENS LEKMAN "Night Falls Over Kortedala", THE ROLLING STONES "Some Girls", PERE UBU "The Modern Dance", TOM VERLAINE "Tom Verlaine", RUBBER CITY REBELS "The Hollywood Years", BABY WOODROSE "Love Comes Down", THE MOJOMATICS "Songs for Faraway Lovers", LEADFINGER "The Floating Life", AA.VV. "Punk 77 - 07", BABY WOODROSE "Chasing Rainbows", CELIBATE RIFLES "Beyond Respect", RADIO BIRDMAN "The Essential"...

venerdì 19 ottobre 2007

Where The Action Is: Radio Birdman live - Roma 2007

Un altro concerto straordinario.
Non la smettono mai di stupire i RADIO BIRDMAN e ieri sera hanno tenuto uno show pazzesco a Roma.

Come dimostra questo bel video di "Love Kills", girato dal mio amico Chicco Giraldi di Pescara (thanks!!!)

Godetevelo...

giovedì 18 ottobre 2007

Radios (Re)Appear



Avete mai assistito ad un "secret show"? E ad un concerto rock'n'roll in un fienile?
Bè, a me queste due avventure straordinarie sono successe ieri, contemporaneamente.
E con una delle band che più amo: i RADIO BIRDMAN.

La leggendaria formazione di Sydney, che proprio oggi inizia a Roma il suo tour italiano, ieri notte è stata protagonista di un concerto segreto, riservato a pochi intimi, appena fuori Grosseto.
Avevo saputo della cosa oltre un mese fa, ma l'invito ufficiale è arrivato alcuni giorni or sono...
Tutta la faccenda, come per ogni segreto che si rispetti, rimane avvolta nel mistero. Mi sento di far parte di una strana congrega di carbonari.
Si è invitati allo show, ma non si può dire in giro per evitare che il posto prescelto finisca per essere invaso da centinaia di fans del gruppo australiano.

Da Roma partiamo in tre, direzione Grosseto: due ore e mezza di macchina per giungere in città. Seguiamo poi le indicazioni appuntate sul foglietto e arriviamo in località Commendone.
Un cartellone scritto a mano - solo Radio Birdman e una freccia - ci indica il luogo del concerto.

Lasciamo la macchina all'esterno di un fienile dove sono parcheggiate neppure una ventina di altre vetture e ci avviciniamo agli altri ospiti di questa serata speciale: l'atmosfera è informale, di festa...
Il palco è montato proprio dentro al fienile, tutto circondato dalle balle accatastate. L'indicazione "Non fumare", visto il posto, è rispettata rigorosamente.
Saremo una cinquantantina in tutto. Tutti amici e fans della band.
Che arriva poco dopo. Il primo a scendere dal furgone è Rusty, il batterista, che mi stringe in un forte abbraccio. Poi arriva John Needham, boss della Citadel e manager dei Birdman, poi uno ad uno si avvicinano tutti gli altri: Jim Dickson, Rob Younger, Deniz Tek, Chris Masuak.

Saluti, sorrisi e abbracci. Ma non vedo Pip Hoyle e temo che non ci sarà.
Me ne dà conferma John: la morte del figlio è stato un duro colpo per Pip che ha deciso di non seguire la band nè in America nè in Europa. Forse il suo addio è definitivo, ma chi può dirlo?

Pochi minuti dopo i Radio Birdman, sorpresi e contenti anche loro per questo concerto dalla location così inusuale, salgono sul palco e attaccano una scaletta mozzafiato: "Burned My Eye", "Smith & Wesson Blues", "Do The Pop", "Non Stop Girls", "I-94", "Die Like April", "You Just Make It Worse", "Descent Into Maelstrom", "We've Come So Far To Be Here Today" (titolo perfetto per la serata, no?), il trip psichedelico di "Man With Golden Helmet", l'anthem proto-punk di "Hand of Law". E ancora "Hungry Cannibals", "Anglo Girl Desire", la potentissima "Locked Up" e la classica "Aloha Steve & Danno".

La risposta del pubblico è entusiasta...
E' un party tra amici e l'atmosfera da festa contagia la band che, dopo una breve pausa, ritorna sul palco per i bis: dopo "Alone In The Endzone" è la volta di "Circles" degli Who, di una strepitosa versione di "Don't Look Back" dei Remains (già nel primissimo repertorio live dei Birdman), di una coinvolgente "Till The End of The Day" dei Kinks e della conclusione al fulmicotone affidata, come sempre, a "New Race".

Finito il concerto, è tempo di risate, di chiacchiere, di foto e di saluti.
Arrivederci a domani, cioè a oggi...alla prima data ufficiale del tour!

mercoledì 17 ottobre 2007

London calling pt.2: ROUGH TRADE


Una bella novità del mio ultimo giro londinese si chiama ROUGH TRADE.

Sì, una novità, perchè la celebre etichetta discografica (casa di Stiff Little Fingers, Swell Maps, Raincoats, Cabaret Voltaire, Smiths, Fall e centinaia di altri artisti seguiti dopo) e mitico negozio di dischi ha deciso di raddoppiare. Aprendo un nuovo punto vendita a Brick Lane.

In tempi di diffusione di massa del download (legale e non) e di crisi certificata dei supporti discografici, una notizia come questa non poteva certo lasciarmi indifferente e mi sono fiondato subito nell'East End per vedere Rough Trade East, parlare con Spencer Hickman, manager del negozio, e capirne un po' di più.

Scendo alla fermata della tube ad Aldgate, mi immergo nell'atmosfera da Indie Orientali di Brick Lane e in cinque minuti arrivo a destinazione.
La zona sta cambiando, Brick Lane è il nuovo quartiere 'in' di Londra, con negozi di moda alternativa, vintage-shop, caffè e bar di tendenza.

All'interno di una ex fabbrica di birra - la celebre Old Truman Brewery - si trova una sorta di passeggiata in un cortile in cui sono nate decine di negozi coloratissimi e attraenti.
Uno di questi è ROUGH TRADE East: un megastore enorme di 5.000 metri quadrati!

Più che di un semplice negozio di dischi si tratta di un open-space di nuova concezione, un spazio culturale con all'interno un bar/caffè, un'area wireless, un palco per i concerti e per altre iniziative culturali (happening, presentazioni di libri, ecc.).

Come mi spiega Spencer, il modo di fruire la musica è cambiato.
Ed è cambiato anche il modo di acquistarla: c'è sempre gente che desidera avere a casa il disco in vinile o il CD, però vuole anche interagire - al momento dell'acquisto - con lo staff di un negozio o con altri clienti/appassionati.
O, se possibile, direttamente con gli artisti.

Questa riflessione ha portato Rough Trade a fare una scommessa.
E aprire questo fantastico open-space che è inteso come spazio culturale e non soltanto come un mero luogo di compravendita.

Da Rough Trade East si va non soltanto per acquistare dischi, libri o gadget, ma anche per prendere un caffè e fare uno spuntino. Ci si può collegare in modalità wireless con il proprio laptop e lavorare mentre si ascolta della musica.
O, ancora, si può assistere alla presentazione di un libro, allo show-case di una band, o all'installazione in diretta di un'artista multimediale.

Questa scommessa, rischiosa ma decisiva, sembra essere - almeno finora - vincente: siamo di lunedì pomeriggio (giorno tendenzialmente poco felice per qualsiasi attività commerciale) e all'interno del negozio ci sono almeno trenta persone: chi tra gli scaffali, chi seduto con il proprio portatile, chi intento a sorbire una tazza di tè e chi a chiedere informazioni ai gentilissimi commessi alla cassa.

Quando, dopo un'ora, mi rituffo per strada, provo una sensazione di sollievo e di felicità. I negozi di dischi non sono destinati a scomparire tristemente, se riescono a cambiare concezione, ad aprirsi ai cambiamenti e a diventare oggi ancor più di ieri luoghi di diffusione culturale...

Si, è proprio una bella sensazione!

martedì 16 ottobre 2007

Censor-shit vs. Mucchio Selvaggio


Lo avevo sostenuto in più di un post e questa notizia mi dà conferma:in Italia esiste un'emergenza democratica e riguarda l'invadenza del Vaticano nelle faccende di uno Stato sovrano e libero quale è o dovrebbe essere l'Italia.
La notizia è questa ed è sconcertante: il mensile Mucchio Selvaggio è stato sequestrato e fatto ritirare dalle edicole della provincia di Trani da un PM del tribunale della cittadina pugliese per "oltraggio alla religione".

L'oggetto dello scandalo sarebbe la copertina del mensile con un fotomontaggio che ritrae Papa Ratzinger con la testa mozzata di Veltroni in mano.

Dalla redazione della rivista spiegano che non c'è nessun attacco o vilipendio della religione e che la copertina del mese di ottobre vuole sottolineare la sostanziale inutilità della Primarie del nascente Partito Democratico e stigmatizzare il fatto che in Italia ci sarà sempre e solo un unico vincitore: il Vaticano che tiene le fila della politica e della società italiana.
Si tratta di un'opinione, condivisibile o meno, ma certamente non di un insulto o di un oltraggio alla religione.
Per questo motivo la decisione del solerte magistrato di Trani configura un gravissimo attacco alla libertà di informazione e di stampa, e soprattutto alla libertà di pensiero.

Purtroppo questa decisione non fa altro che confermare una tendenza in atto: quella di colpire chi rivendica il diritto ad avere uno Stato laico e una netta separazione tra politica e religione.

Ai colleghi e amici del Mucchio va tutta la mia solidarietà, oltre all'invito a farsi sentire nelle sedi istituzionali (Ordine dei Giornalisti e Federazione della Stampa) e associative (Articolo 21).

Potrebbe anche essere l'occasione per fare un bel reportage sul nascente Partito Democratico: un'intervista al buon Walter in cui si chieda al nuovo leader di commentare l'accaduto e di esporre la sua idea di laicità dello Stato...







domenica 14 ottobre 2007

Ascoltati questa settimana



THE BOYS "The Boys", KULA SHAKER "Strangefolk", JULIAN COPE "Fried", X-RAY SPEX "Germfree Adolescents", OASIS "(What's The Story) Morning Glory", ARETHA FRANKLIN "Aretha Now", THE JAM "All Mod Cons", P.J. HARVEY "To Bring You My Love", AA.VV. "Black Sound (Motown)", THE CLASH "London Calling", UMBERTO PALAZZO & IL SANTO NIENTE "La vita è facile"...


Visti al cinema: "THIS IS ENGLAND", bellissimo film - ancora non distribuito in Italia - sul movimento skinhead e la successiva spaccatura dello stesso a causa della deriva nazi, con l'adesione al National Front, della parte più ottusa e violenta.
Perfetta la ricostruzione storica, con la guerra delle Falkland sullo sfondo e la grigia Inghilterra di Margaret Thatcher in primo piano.
Eccezionale, davvero, l'intepretazione del 13enne Thomas Turgoose.


Ri-visti: "Stop Making Sense", il film-concerto dei Talking Heads firmato da Jonathan Demme.
Nota a margine: in Inghilterra sono questi gli allegati gratuiti dei quotidiani. Un ringraziamento sentito a "The Observer"...




sabato 13 ottobre 2007

London calling...



Londra è sempre Londra.

A quarant'anni esatti dalla fantastica stagione psichedelica, a trenta dall'esplosione punk e a dieci dal momento magico del brit-pop, la capitale inglese continua a pulsare di suoni, colori e odori...
Una settimana a Londra si rivela sempre un'ottima maniera per fare il pieno di nuovi stimoli culturali, per respirare l'atmosfera di una metropoli che, indifferente al passare del tempo, esalta il suo dinamismo, cambia di continuo pur rispettando le sue tradizioni.

Le librerie di Charing Cross, i negozi di strumenti musicali di Denmark Street, il mercato e i negozi di dischi di Berwick Street (la strada immortalata, all'alba, sulla copertina di "(What's the Story) Morning Glory" degli Oasis), i negozi a luci rosse e i peep-shows di Soho, il caos colorato di Camden Town al sabato, le gallerie d'arte e i grandi spazi espositivi dislocati in vari angoli della città continuano ad emanare grande fascino, ad essere fonte costante di ispirazione, oltre che miniera per acquisti a lungo desiderati...
In un post di qualche tempo fa, parlavo della moria dei negozi di dischi specializzati in Italia, prendendo ad esempio la chiusura di Disfunzioni Musicali. Ho voluto verificare se la stessa cosa stesse succedendo anche a Londra e ho fatto un giro.

Su Oxford Street i megastore di Virgin e HMV sono quotidianamente presi d'assalto e, grazie all'euro, ormai i dischi costano meno in Inghilterra che da noi (situazione impensabile appena 10 anni fa).
E comunque HMV ha disseminato i suoi "stores" in ogni quartiere della città, da Wimbledon a Putney fino al centro.
Mentre la Virgin, a Piccadilly, ha addirittura acquisito il megastore della Tower.

Io preferisco comunque i piccoli negozi e mi dirigo subito all'amata Berwick Street per vedere com'è la situazione.
Mister CD ha chiuso il suo "bargain basement" dove, in un marasma di oltre 10.000 CD, riuscivi sempre a trovare l'occasione giusta tra 1 e 3 sterline. Ma il negozio principale (r)esiste ancora, anche se meno fornito di un tempo, con i commessi superpreparati e disponibili.

Selectadisc ha passato la mano, vendendo il suo bellissimo negozio (rimane solo lo store di Nottingham a questo punto) a Sister Ray che, a sua volta, ha chiuso lo shop alla fine della strada per trasferirsi nei locali più ampi e confortevoli al numero 34.
Resistono ancora Vinyl Junkies e Music and Video Exchange ma un paio di altri negozietti sono spariti.
E' la volta di Camden: uscito dalla tube mi dirigo dove una volta c'era il bel negozio della Tower. Chiuso, ma me l'aspettavo (la catena americana ha vissuto una grossa crisi e dismesso tutti i suoi negozi).

Evito accuratamente il caos di Camden High Street e svolto per la più tranquilla e interessante (almeno per me) Inverness Street: al numero 10 si trova ancora Out On The Floor: bellissimo assortimento di vinili d'annata ('60/'70), mentre nel primo basement si trova una sezione di poster d'antan ma dal costo proibitivo (in media 15 sterline l'uno, ma si tratta di riproduzioni) e al piano basso c'è una discreta selezione di CD e singoli.

La vera gioia sta nello scoprire che, nonostante tutto (il peer-to-peer, il download di massa, ecc.), alla fine della strada resiste il fantastico Sounds That Swing (vedi foto): un negozietto piccolo ma strabordante dischi e passione per il rock'n'roll dagli anni '50 a oggi: r'n'r, garage, psichedelia, punk.
Una vera miniera di materiale, sia in vinile che in CD.
Un pozzo senza fine per chi leggeva o scriveva su "Bassa Fedeltà" 10 anni fa!

Tornando su Camden High Street non posso non trascorrere un'oretta a spulciare tra l'usato di Music and Video Exchange: l'atmosfera è un po' decadente, si respira uno stato d'abbandono. Alle pareti non ci sono più i poster e le buste trasparenti che contenevano preziosi vinili da collezione sono ormai vuote. Anche il basement (una volta tutto dedicato al vinile) è pressocchè vuoto.
Ci sono comunque migliaia di CD usati e qualcosa alla fine riesci sempre a trovarla.
Nell'ultima stanza di questo labirinto sotterraneo, completamente deserta, sono accatastate centinaia di CD-singoli e di sette pollici a 50 penny. L'aria è di desolazione e di abbandono...che peccato!

Dopo un'ora di immersione discografica, esco di nuovo per strada. E mi rituffo nel caos stranamente non esagerato (per essere sabato) di Camden Lock.
Oltrepasso il canale e mi immergo nel mercato con i suoi colori, i suoi odori, la sua umanità variegata...
London is calling now and I live by the river...

mercoledì 10 ottobre 2007

Finalmente...gli STEMS


L'attesa è finita: ecco il nuovo disco degli australiani STEMS!

Si intitola HEADS-UP ed esce a vent'anni esatti dall'epocale debutto "At First Sight - Violets are Blue", capolavoro riconosciuto del garage-power-pop australiano.

“Heads Up” contiene 10 nuovi scintillanti brani r'n'r firmati dal genio di Dom Mariani e dei suoi compagni d'avventura Richard Lane, Julian Matthews e Dave Shaw.

Presto in arrivo una recensione dettagliata...

lunedì 1 ottobre 2007

All'ombra di Sgt Pepper.



C'è un libro che è già al top della mia personale classifica del 2007.

Si intitola "All'ombra di Sgt. Pepper - Storia della Musica Psichedelica Inglese" (Coniglio Editore). L'ha scritto Federico Ferrari che io ricordo ai tempi di "Rockerilla".

Da sempre appassionato di Sixties, in particolare nella loro declinazione britannica, nel quarantennale del capolavoro dei Beatles (ma io direi anche e soprattutto di "The Piper At The Gates of Dawn" dei Pink Floyd), Federico ha realizzato un'opera monumentale e bellissima.

Sì, bellissima: perchè nelle sue 230 pagine sono contenute 360 immagini a colori della straordinaria stagione psichedelica "made in UK": non solo copertine di dischi, ma anche riproduzioni di poster e locandine dai vividi colori e dalle forme sinuose e lisergiche...

Il libro, poi, rivela non solo il Ferrari "fan", ma anche lo studioso della musica e del costume.

"All'ombra di Sgt Pepper" descrive la frizzante atmosfera artistica e (contro)culturale della Londra di fine anni '60: attraverso i suoi personaggi, i suoi club, le gallerie d'arte, le organizzazioni e le pubblicazioni underground.

E, ovviamente, attraverso la musica.

Beatles, Pink Floyd (quelli di Barrett, of course) e Jimi Hendrix Experience furono l'apice del movimento, la punta di un iceberg che si muoveva nei sotterranei della capitale inglese.

Con dovizia di particolari Federico Ferrari rilegge quegli anni fantastici attraverso gli album e le gesta di 150 gruppi "minori" che resero leggendario il biennio 1967-68: dai Tomorrow agli Open Mind, dagli Smoke ai Fire, passando per i Dantalian's Chariot e gli Apple (giusto per citare i più noti).

Con le sue immagini, i suoi colori, la sua attenta ricerca storico-musicale, questo volume è un vero viaggio psichedelico in un universo magico-misterioso che non smette di affascinare.

"All'ombra di Sgt. Pepper" è un libro bellissimo.

Costa 38 euro. Ma li vale tutti

sabato 29 settembre 2007

Due parole su...


Ha scatenato un bel putiferio, non c'è che dire.
E forse ci voleva pure.
Fatto sta che Beppe Grillo sta dettando l'agenda politica italiana.

Molte delle cose che il comico genovese dice sono assolutamente condivisibili.
E soprattutto con il suo blog e le sue iniziative Grillo è riuscito a dar voce al malcontento della gente comune che non ne può più della Casta e dei suoi assurdi privilegi.

Ha messo a nudo il re. Mai fino ad ora il distacco tra la società italiana e la sua classe politica era stato così evidente.

Da una parte la gente con problemi concreti e quotidiani (gli affitti e i prezzi delle case alle stelle, i salari da fame, la flessibilità che si è trasformata in precarietà permanente (meraviglioso ossimoro), la sicurezza nelle metropoli, la criminalità organizzata che soffoca il Sud...), dall'altra la "Casta" che non riesce neppure ad ascoltare le esigenze del Paese.

Quindi il V-Day ha portato una bella ventata di aria nuova.

Ma ora bisogna entrare nel merito delle cose. E passare dalla protesta alla proposta.
Altrimenti si rischia di cadere in un populismo pericoloso che fa il gioco della destra.
Buttare il bambino con l'acqua sporca non è mai stata una grande idea.


PS= commenti a margine: siamo proprio messi male se abbiamo bisogno di un comico per poter dar voce alla nostra società civile...

Ascoltati questa settimana



JAMES WHITE & THE BLACKS "Off White", BABY WOODROSE "Chasing Rainbows", SLY & THE FAMILY STONE "Stand!", NICK DRAKE "Pink Moon", THE WHO "Tommy", "A Quick One", "BBC Sessions", TOM VERLAINE "Tom Verlaine", DEVO "Q: Are We Not Men?", OKKERVIL RIVER "The Stage Names", MORCHEEBA "Big Calm", SKYE "Mind How You Go", REIGNING SOUND "Too Much Guitar", Aa.Vv. "Nuggets vol. 2", THE SETTING SON "The Setting Son", TALKING HEADS "The Name of This Band Is...", DETROIT COBRAS "Mink Rat or Rabbit", THE B-52's "Play Loud", THE JOLT "The Jolt", LYNYRD SKYNYRD "Second Helping", RAY CHARLES "The Atlantic Years", KULA SHAKER "Strangefolk", "K", THE FACES "A Nod's As Good As A Wink"...

E inoltre, letto: NICK HORNBY "Non buttiamoci giù"

venerdì 7 settembre 2007

Caro DIARIO...




Oggi è una giornata triste.


Dopo 11 anni di pubblicazioni chiude Diario, il settimanale più elegante, intelligentemente a sinistra e dedicato alla "buona lettura" presente in edicola.


Nato nel 1996 come allegato al quotidiano L’Unità, dopo un anno decise che era tempo di solcare in solitaria i mari sonnacchiosi, e per questo ancora più insidiosi, del giornalismo italiano.

Voleva scuotere, Diario: con le sue copertine, con le sue storie, con le sue inchieste e i suoi reportage.

Ma anche intrattenere e incuriosire i suoi lettori.

Forse per tutto questo, per volere ostinatamente "cercare la libertà, nel dubbio un po' a sinistra", per voler cocciutamente rimanere con le mani libere da condizionamenti, il settimanale di Via Melzo è stato spesso un pasto indigesto: alla classe politica, tanto a destra quanto a sinistra.

Ma anche a molti lettori, di sinistra of course, che non si sono riconosciuti in molte inchieste "politically incorrect".

Sulla sua pelle, su quella del suo direttore e dei suoi giornalisti, Diario ha scoperto quanto sia difficile essere un giornale libero in Italia.

Un giornale scomodo in un Paese che occupa ancora il 61· posto nel mondo per quanto riguarda l'indipendenza della sua stampa (rapporto 2007 di Freedom House).

Oltre a non avere padrini politici, e forse proprio per questo, Diario non ha raccolto nel corso degli anni le simpatie dei pubblicitari e dei loro committenti.
Penso male, faccio peccato, ma forse ci azzecco: non volevano esporsi nell'associare il loro marchio a quello di un giornale (troppo) indipendente e di sinistra.

Purtroppo - è risaputo - senza introiti pubblicitari un settimanale difficilmente sopravvive.

E oggi Diario chiude, dopo 567 settimane.

E quando un giornale chiude è sempre un brutto segnale: per chi ci lavora innanzitutto, per chi lo legge e, più in generale, per il Paese.
Una voce in meno rende meno forte una democrazia.

Personalmente sono fiero di avere partecipato, nel mio piccolo, a questa avventura editoriale che per me è stata una palestra di buon giornalismo.

L'editoriale di oggi ci dice che si tratta di "una pausa" e non di una chiusura.

Di un momento di riflessione per fare un altro giornale ancora più bello e più forte.
Questo è anche il mio desiderio e la mia speranza.

E sperando di rivedere presto in edicola il nostro Diario, mi stringo in un forte abbraccio a tutti i colleghi che stanno vivendo in queste ore momenti tristi, sul piano umano e professionale.

martedì 4 settembre 2007

Quest'estate...



Ascoltati...not in a particular order...

BLONDIE "Parallel Lines", PRETENDERS "S/t", THE BEAT "The Beat", LE VALVOLE "Il Suo Problema", THE FLESHTONES "Solid Gold Sound", ROLLING STONES "It's Only Rock'n'Roll", THE DOORS "Morrison Hotel", FLOR DE MAL "ReVisioni", CESARE BASILE "La Pelle", THE CURE "Boys Don't Cry", THE BELLRAYS "Let It Blast", BLUR "The Great Escape", DEMOLITION DOLL RODS "Tla", DOCTOR EXPLOSION "The Subnormal Revolution of...", THE LADONNAS "Rock You All Night Long", SPEEDBALL BABY "The Blackout", GORE GORE GIRLS "Up All Night", THE MAGGOTS "Get Hooked", MAKE-UP "Sound Veritè", JULIE'S HAIRCUT "Fever in the Funk House", EASTERN DARK "Where Are All The Single Girls", THE CELIBATE RIFLES "Kiss Kiss Bang Bang", "Blind Ear", "The Turgid Miasma of Existence", ROLLING STONES "Flashpoint", THE TEMPTATIONS "Early Classic", RAMONES "Leave Home", ROLLING STONES "Steel Wheels", BANGTWISTER "The Moon On A Stick"...

Letto:

TIZIANO TERZANI "Un indovino mi disse"

Ri-letti:

ROCKERILLA numeri sparsi, rigorosamente anni '80!

Visti dal vivo:

- ORNETTE COLEMAN: l'inventore del free-jazz ancora in grado di emozionare e stupire a 70 anni suonati!

- MARGARET DOLL ROD: coraggiosa e fiera, a tratti divertente, nel suo "one-woman show". Ma con una band è tutta un'altra cosa!

- "70 VOLTE SUD": bellissima pièce teatrale, un monologo straordinario, per raccontare pagine oscure, dimenticate tra le pieghe della memoria, degli accadimenti eversivi che solcarono il Sud Italia nei primi anni '70: la (strana) morte dei 5 anarchici, la bomba sul treno a Gioia Tauro, i moti di Reggio Calabria. Laddove massoneria, 'ndrangheta, eversione di destra e servizi segreti deviati hanno trovato il perfetto punto di fusione e condizionato, da lì in poi, la vita civile e democratica di una parte importante del Paese...